Rendicontazione sociale… fine o inizio del Processo?


Recita fine anno scolastico

Gli anni Novanta, nel nostro Paese, sono stati scenario di radicali cambiamenti che hanno interessato la Riforma della P.A.: il Decentramento amministrativo (L.59/97) con il conseguente trasferimento delle funzioni agli EE.LL.; l’Autonomia delle Istituzioni Scolastiche (L.59/97, art. 21) e il D.Lgs.112/98 che ha stabilito le competenze dello Stato e ha definito le funzioni degli Enti Locali.

Un esplicito messaggio volto all’implementazione della cultura della Responsabilità a cui nessuno può e deve sottrarsi. Responsabilità è azione autonoma consapevole di chi sa che, comunque, deve dare conto del proprio operato all’interno di uno “spazio d’azione” intrecciato al sistema complesso aperto di cui è “unità che combina un grandissimo numero di unità in un sistema vivente che è un sistema di auto-eco-organizzazione” (E. Morin).

Questa concezione di sistema aperto chiama in causa l’ambiente non solo come phisis (meramente fisico) ma come “orizzonte di realtà più vasto” in cui la soggettività emerge, soprattutto, dall’auto-organizzazione, grazie all’autonomia, all’individualità, alla complessità, alle incertezze e alle ambiguità diventando oggetto con le medesime caratteristiche. Secondo Morin, in tal modo, si supera la dicotomia soggetto/oggetto: l’oggetto non è più ente da manipolare e utilizzare e il soggetto non è l’ente privilegiato che poteva ergersi sul piano della metafisica. In un sistema complesso una piccola variazione può esercitare una grande trasformazione che concretizza un risultato finale osservabile, summa di una serie di reazioni che si sono attivate per cui il sistema cambia proprio perché reagisce.

La Scuola è un sistema complesso aperto, in essa interagiscono una moltitudine di componenti e numerosi processi attraverso relazioni non lineari, ma di rete e il tutto non è formato dall’unione delle parti ma dalla loro interazione. Tutti i sistemi complessi sono composti da agenti che operano parallelamente e, contemporaneamente, coordinati seppur in tempi diversi.

Questi processi attivano risposte attraverso “nodi”, collegamenti che modificano il comportamento in risposta ai cambiamenti e alle informazioni dell’ambiente in cui vivono. Gli attori coinvolti si adattano grazie all’apprendimento e all’evoluzione concretizzando l’auto-organizzazione del sistema.

Il comportamento organizzato è una proprietà che emerge spontaneamente dalle relazioni e fa sì che il comportamento emergente connoti un nuovo livello di organizzazione, auto-organizzandosi, appunto!!! E. Morin ha coniato l’espressione “morfogenesi sistemica” per indicare “l’unità complessa organizzata” sottolineando che si tratta di morfogenesi perché il sistema costituisce una realtà topologicamente, strutturalmente e qualitativamente nuova nello spazio e nel tempo.

E’ proprio questo che richiama la grande responsabilità della Rendicontazione che deve essere coerente alle esigenze Planetarie, deve dare risposte esaustive ai cambiamenti in atto nell’ottica dell’interdipendenza e della collaborazione contro ogni forma di omofobia, attraverso l’alleanza e la sinergia per favorire atteggiamenti preventivi utili a sé stessi e agli altri. Una rendicontazione sociale pensata, a priori, per concretizzare “forma mentis” e “modus operandi” capaci di “contagiare”.

Una rendicontazione di qualità, allora, è la tappa finale di un Progetto Agito grazie a diversi processi pianificati e finalizzati all’auto-analisi, all’auto-riflessione e all’auto-interiorizzazione di informazioni nuove e, al contempo, la sperimentazione delle stesse che, osservate, modificano qualitativamente le azioni promuovendo la maturazione di nuove competenze funzionali al miglioramento continuo. Un circuito virtuoso, uno scambio continuo di stimoli e risposte che azzerano la dicotomia soggetto/oggetto pervenendo all’unitarietà.

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