Intervista al prof. Manni


Un articolo sorprendentemente inaspettato che catturerà l’attenzione di tutti i giovani interessati a conoscere il mondo delle Start Up e dell’innovazione.

Istituto Galilei-Costa di Lecce
Siamo ragazzi dell’Istituto tecnico commerciale Galilei-Costa di Lecce, una scuola che nel corso degli anni ha acquisito una certa popolarità nel campo delle Start Up, grazie al prezioso contributo del docente d’informatica Daniele Manni.

Prof. Daniele Manni

Docente originario del Canada, stimatissimo non solo dagli adulti ma anche dai ragazzi che hanno anche solo avuto modo di parlarci e ancor di più dai ragazzi che lo affiancano nella creazione di progetti e idee innovative e utili per la nostra società, proprio per questo viene definito da tutti noi “portatore di innovazione e cambiamento”.

Inoltre è per noi motivo di vanto la sua nomina, come unico italiano, tra i dodici finalisti al mondo agli “Innovation and entrepreneurship teaching excellence awards”, premio dedicato all’eccellenza didattica in tema di innovazione e imprenditorialità.

E non solo!!!

Nel 2015 fu anche candidato al Nobel per l’insegnamento “Global Teacher Prize”.

Daniele Manni è l’unico docente di scuola superiore, mentre i suoi colleghi provengono da prestigiose università europee, asiatiche, americane e sud americane.

Tantissimi i progetti realizzati dai suoi alunni che hanno imparato a sfruttare la propria creatività e intelligenza a beneficio proprio e  dell’intera collettività.

Ad esempio il progetto arrivato sul palco di Sanremo nel 2017, chiamato “MaBasta” (movimento anti-bullismo animato da studenti adolescenti). Esso è una vera e propria Start Up finalizzata ad eliminare il bullismo che nella maggior parte dei casi nasce proprio nelle pareti scolastiche, un movimento che ha riscosso un notevole successo proprio perché creato dagli stessi ragazzi che vivono quotidianamente queste problematiche.

Un altro esempio può essere l’obiettivo di noi studenti, eredi e animatori del movimento “Repubblica Salentina“, che abbiamo deciso di puntare sulla bellezza per il nostro futuro lavorativo sul territorio, fondando “Salento X”.

Si tratta di un progetto per la creazione di Start Up economiche e sociali di modo che al momento del diploma gli studenti possano restare in Puglia con un lavoro già avviato durante il periodo degli studi. Salento X si suddivide in varie aree tematiche atte ad incentivare il turismo destagionalizzato, valorizzare l’agroalimentare, l’enogastronomia e la cultura, attraverso azioni ed iniziative originali, ideate con creatività, volontà e dedizione, alcune delle quali già promosse in passato attraverso Repubblica Salentina, il progetto promosso da una classe di 24 studenti della scuola leccese il 1° gennaio 2007.

Sarebbero tanti i progetti che meritano anche solo un accenno.

Res Publica SalentinaClasse scolasticaMaBasta!Progetto cheticosta
A questo riguardo noi studenti del quarto anno, Ilaria De Carlo, Leonardo De Cesare, De Lorenzis Mattia e Carlà Mattia, in merito alla nostra fantastica e costruttiva esperienza in alternanza presso la casa editrice “Artedo Network”, abbiamo deciso di valorizzare con questo articolo “l’ultima” denominazione data alla nostra scuola: “Changemaker”.

Artedo Network

Abbiamo intervistato, a tal proposito, il prof. Daniele Manni, ideatore di molte di queste iniziative.

Domanda:

“Crede che il Costa meriti il titolo di scuola “Changemaker?”

Prof. Manni:

Se abbiamo faticato tanti anni per ottenerlo è ovvio che credo che la nostra scuola lo meriti, tanto più dopo il 30 maggio quando “Ashoka”, progetto di alcuni startupper, ha decretato che la nostra scuola è tra le 6 “Changemaker” d’Italia. Meritiamo ciò, perché in questa scuola da tempo portiamo avanti una didattica innovativa che nei primi anni non veniva compresa e apprezzata ma bensì giudicata; successivamente però con un po’ di influenza da parte di paesi stranieri e delle loro concezioni sull’imprenditorialità e sul miglioramento della società, la nostra scuola ha fatto ricredere anche il nostro ministero che da due/tre anni sta invitando le scuole ad introdurre queste novità.

Data l’opportunità, ne abbiamo approfittato anche per porre alcune domande relative al periodo di alternanza scuola-lavoro, anch’essa considerata un’innovazione per la scuola.

Prima domanda:

Ritiene opportuna l’esperienza di alternanza scuola-lavoro?

Prof. Manni:

Sicuramente chi ci conosce dà quasi per scontato che noi non facciamo alternanza, date le nostre imprese interne, invece siamo sempre stati d’accordo con l’alternanza fatta fuori dalla scuola, infatti per chi inventa una propria impresa è importante poter vivere l’esperienza di un’altra e di vederne il contesto, il modo in cui si comporta, l’imprenditore e i reali problemi.

Non solo è opportuno farla, ma è opportuno farla bene; i ragazzi non devono essere parcheggiati nelle aziende ma devono essere parti attive, inoltre proprio per questo sostengo la nostra scelta di fare alternanza in periodi compatti e tutti contemporaneamente.

Seconda domanda:

Pensa che tutto ciò possa favorire l’apprendimento delle materie d’indirizzo?

Prof Manni:

A mio parere, solo in alcune materie; se si mette su una piccola startup economica che debba, ad esempio, stampare delle t-shirt, è ovvio che alcuni degli argomenti trattati in economia aziendale i ragazzi se li vedono cuciti addosso e non restano fini a se stessi, stampati su una lavagna ma ognuno li vede riversati nella propria attività; il termine clienti non è più soltanto una parola di 6 lettere ma sono veri clienti creati dall’azienda.

Stessa cosa si può dire in altre discipline che vengono contestualizzate nella realtà.

Al contrario invece insegnare imprenditorialità porta altri benefici che esulano dalla specifica materia scolastica, le cosiddette “soft skills” (competenze morbide) ossia avere fiducia nelle proprie capacità, perché se i ragazzi scoprono che una loro idea diventa imprenditoriale acquistano fiducia, diventano più resilienti ed imparano a essere più adattabili ai cambiamenti del mercato (perché chi porta avanti una piccola impresa deve essere pronto ai cambiamenti, un giorno potrà andare bene, un giorno male)”.

A nostro parere l’alternanza è un’occasione per arricchire il bagaglio culturale di ogni studente e per vivere concretamente quello che si studia.

Siamo fieri di essere considerati “Changemaker” e speriamo di poter realizzare non solo i nostri obiettivi e progetti ma crediamo anche in un forte cambiamento e miglioramento del futuro di tutti.

Noi siamo i ragazzi della nuova generazione che ha in mano, ogni giorno, il futuro non solo proprio ma della nostra società.

Articolo a cura di Ilaria De Carlo, Leonardo De Cesare, De Lorenzis Mattia e Carlà Mattia

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