L’Unione Europea: opportunità di studio, lavoro e ricerca


L’Unione Europea attraverso svariati programmi che incentivano gli scambi di esperienze, sia in piattaforma che in presenza, favorisce e sostiene la formazione degli studenti attraverso la condivisione di un’offerta formativa di ampio respiro; occasione unica anche per i ragazzi che sono nati in luoghi culturalmente ed economicamente svantaggiati.

Da alcuni anni l’UE, vive un periodo di evidente crisi di consensi. L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione, la grande difficoltà a gestire il flusso dei migranti provenienti soprattutto dai paesi dell’Africa e del Medio Oriente, la minaccia sempre pressante del terrorismo di matrice islamica, il perdurare della recessione economica in quasi tutti i paesi europei, del conflitto siriano e dell’instabilità in Libia, sono senza dubbio elementi di grave destabilizzazione dei valori che portarono alla costituzione dell’UE e, quindi, di indebolimento di una visione condivisa che dalle origini aveva consentito di raggiungere importanti e significativi risultati.

Per la prima volta, la capacità di attrazione dell’UE viene messa in discussione dall’interno. Nonostante ciò, dal punto di vista dell’istruzione/formazione, del lavoro e della ricerca essa rimane indubbiamente una risorsa ancora non appieno sfruttata, soprattutto da docenti e studenti italiani.

Com’è noto, pur essendo i singoli stati membri sovrani e responsabili dei propri sistemi educativi e formativi, nel rispetto delle tradizioni educative, culturali, economiche e sociali di ogni nazione, ormai da decenni, vengono emanate delle Raccomandazioni dal Parlamento europeo per accordare i differenti sistemi scolastici e uniformare i titoli di studio e le qualifiche secondo quadri comuni di riferimento, in modo da permettere una reale mobilità dei cittadini europei all’interno dell’Unione, sia per motivi di studio e di ricerca sia per lavoro. L’UE ha, perciò, una funzione di supporto fissando obiettivi comuni e favorendo lo scambio di buone pratiche.

Analizzando tutti i sistemi scolastici dei paesi membri dell’Unione si rileva inequivocabilmente e in modo generalizzato la promozione dell’educazione alla “cittadinanza responsabile” per sviluppare nei giovani il pensiero critico, la cultura politica e la partecipazione attiva alla vita sociale. Due obiettivi principali delle strategie di collaborazione per il periodo 2010-2020: offrire ai giovani nuove e pari opportunità di studio e lavoro; incoraggiarli a partecipare attivamente alla società.

Emerge la finalità di creare maggiori opportunità lavorative e una vita “migliore” e, di conseguenza, dimostrare che l’Europa è in grado di promuovere una crescita sostenibile, inclusiva e intelligente. Per cui, a seguito del non completo raggiungimento degli obiettivi della strategia “UE 2010”, è stato concepito il Programma Erasmus + (2014/2020) che accorpa in un unico segmento di finanziamento, tutti i programmi a sostegno dell’istruzione, formazione, gioventù e sport, con lo scopo di sostenere, anche, gli obiettivi relativi all’istruzione della Strategia “UE 2020” (crescita intelligente, inclusiva e sostenibile, occupazione, equità sociale e integrazione) e i traguardi nel campo dell’istruzione e formazione per la cooperazione europea del programma Education and Training 2020, “ET 2020” (forum per scambi di informazioni, buone pratiche didattiche e formative, apprendimento cooperativo, metodi di lavoro comuni, strategie e soluzioni vincenti, ecc.)

Il programma Erasmus +, coinvolge numerose organizzazioni (università, istituti d’istruzione e formazione, centri di ricerca, imprese private, ecc.) e offre la possibilità alle persone di tutte le età (studenti, docenti, personale amministrativo, dirigenti, cittadini in genere) di usufruire della mobilità per condividere e sviluppare conoscenze e competenze presso istituti e organizzazioni di differenti paesi dell’UE o, anche, di creare e gestire in modo innovativo progetti comuni attraverso gemellaggi elettronici, come ad esempio “e-Twinning”, che è la community europea più grande di insegnanti attivi nel settore.

Fra le attività possibili: studiare e insegnare all’estero, svolgere servizio di volontariato o di tirocinio formativo europeo, o esperienze sportive di livello comunitario per gli studenti-atleti (promuovendo le carriere duplici), azioni per sostenere lo sport e l’attività fisica in generale, per affrontare le minacce relative all’integrità dei valori insiti nello sport (quindi favorire la tolleranza, il rispetto delle regole e dell’avversario, l’integrazione) e, non da ultimo, contribuire ad organizzare la settimana europea dello sport.

Altra iniziativa fondamentale nel settore dell’istruzione è il programma “Youth on the move”, il cui scopo è di aiutare le nuove generazioni ad acquisire conoscenze, abilità, competenze ed esperienze adeguate alle richieste dall’odierno mercato del lavoro e, quindi, facilitarne l’inserimento. L’UE punta ad una scuola basata sulla personalizzazione degli apprendimenti, su un’azione formativa che tenga conto del diritto di ognuno di apprendere secondo le proprie attitudini e capacità. Ogni paese ha sviluppato un proprio modello di istruzione e formazione che sebbene ancorato alle tradizioni e al contesto nazionale, tiene conto delle raccomandazioni dell’Unione, in un processo di armonizzazione dei diversi sistemi educativi, che devono confrontarsi con una domanda formativa e lavorativa caratterizzata da una grande mutevolezza e da una dimensione sempre più globale.

La partecipazione alle iniziative europee, perciò, è un modo efficace per sviluppare nuove competenze legate all’apprendimento sul campo delle lingue straniere e alle capacità creative, imprenditoriali e di versatilità, che consentiranno ai cittadini del domani non solo di inserirsi più facilmente e attivamente nel mondo del lavoro, ma, anche, laddove fosse necessario, di cambiare lavoro, perché in grado di continuare a formarsi e ri-immettersi continuamente nel circuito in perpetuo divenire delle attività produttive.

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