La dimensione relazionale come presupposto di un buon apprendimento


Immaginiamo di trovarci in un posto con una lingua totalmente diversa o che non riusciamo a ben comprendere: sentiamo sorgere un senso di profondo disagio perché manca una comunicazione completa, reale, intima. Ma riusciamo a tranquillizzarci perché il nostro soggiorno avrà termine e, con il rientro a casa, potremo tornare ad esprimerci, a parlare in rapporto allo stesso quadro di riferimento, a trovare uno scambio vero, uno scambio pieno. Pensiamo invece al disagio di questi bambini che non possono tornare a casa, in un mondo dove devono rincorrere punti di riferimento… che rimangono stranieri, soprattutto se noi siamo per loro stranieri, chiudendoci nell’incomprensione.

E’ con questa immagine che il Miur, nelle linee guida allegate al Decreto attuativo della Legge 170, spiega le difficoltà che affrontano i bambini con un disturbo dell’apprendimento ed il ruolo fondamentale che, in queste situazioni, è demandato agli insegnanti…

Fonte: Stefano Centonze
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