Giacomo, Jam e la solitudine. Lettera



A diciott’anni aveva scoperto di essere solo, non che non avesse amici, li aveva e con loro faceva di tutto, dallo studiare insieme per aiutarsi nei momenti di difficoltà allo sballo del sabato sera, quando si dimenticavano le fatiche della settimana e si cercava un fiotto di istintiva quanto fuggevole…


Fonte: Orizzonte Scuola
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