La nuova alleanza tra scuola e famiglia concretizzatasi nel patto di corresponsabilità, nasce in un orizzonte culturale segnato da eventi rilevanti per la scuola, ridefinendo sostanzialmente il suo ruolo all’interno della società.
L’Europa con la strategia di Lisbona del 2006 richiamava ad una massima attenzione ai fenomeni della dispersione e dell’abbandono verso un’educazione permanente, introducendo la necessità di rilevare le competenze; a livello nazionale i tremendi fatti di cronaca relativi al bullismo vedevano nella scuola il teatro delle sue manifestazioni sollecitandola ad una urgente responsabilità educativa.
L’esito fu la revisione dello Statuto delle studentesse e degli studenti nel 2007 che introduceva di fatto il Patto di corresponsabilità, quale strumento per rinegoziare l’alleanza con le famiglie ed agire di fronte alle emergenze della società.
Il Patto, un atto di natura privata, accolto all’interno del Regolamento di istituto, atto di natura pubblica, pur nella sua debolezza giuridica, rappresenta uno strumento di negoziazione valoriale e di alto senso civico.
Viene consegnato nelle prime settimane di scuola, accanto ad un’attività di accoglienza e di conoscenza delle proposte contenute nel PTOF con l’obiettivo di circoscrivere il rapporto delle famiglie all’interno di contenuti condivisi e chiari.
Non si tratta di uno strumento burocratico che tuteli la scuola nella consuetudinaria logica dell’adempimento, ma piuttosto di uno strumento di alta valenza pedagogica che impegna le istituzioni in una visione unitaria dei compiti che li riguardano rispetto all’utenza, con la possibilità di calibrare le azioni su uno specifico contesto e i suoi bisogni educativi.
Contestualmente le famiglie sono invitate a relazionarsi con regole definite e chiare che permettono di sostenere ed orientare la genitorialità anche quando questa risulta debole o poco efficace.
Dietro il Patto di corresponsabilità c’è il dialogo, l’attenzione, la condivisione di una comunità educante che integra i propri interventi avendo cura dello studente, costruendo ed arricchendo le sue competenze di cittadinanza e ponendolo al centro del processo educativo; una scuola che ridefinisce il suo ruolo e scende in campo di fronte alle urgenze sociali, rivendicando specifiche competenze e responsabilità rispetto alle altre agenzie educative.
Monica De Carolis è una docente di lettere che lavora attualmente come collaboratrice della dirigenza scolastica di un istituto comprensivo di Trieste. Durante la sua carriera lavorativa ha ricoperto diversi ruoli organizzativi in scuole della Liguria, del Lazio e del Friuli Venezia Giulia, come referente di progetto, come funzione strumentale e come tutor per le attività laboratoriali nei corsi di formazione per docenti neoassunti. Ha conseguito un master ed un corso di perfezionamento sul ruolo dirigenziale e la governance nella scuola ed un master sul ruolo dirigenziale e la leadership. Ha svolto attività di volontariato nel sindacato, di recente ha partecipato a diversi corsi di aggiornamento sulle innovazioni legislative nella scuola e sulle tematiche inerenti la formazione del middle management. È autrice del saggio “Dal PEI al PTOF – Un percorso completo” pubblicato da Artedo.