NoiSiamoPari. Educazione al rispetto


Rispetta le differenze

Il “Piano nazionale per l’educazione al rispetto” (MIUR 2017) è finalizzato a promuovere nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado un insieme di azioni educative e formative volte ad assicurare l’acquisizione e lo sviluppo di competenze trasversali, sociali e civiche, che rientrano nel più ampio concetto di educazione alla cittadinanza attiva e globale.

La riflessione sull’uguaglianza dei diritti sociali ed umani ha le sue radici nell’articolo 3 della Costituzione che recita “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione…”. Il dibattito normativo e socio-pedagogico si orienta  verso le azioni che possono essere messe in atto dalla Repubblica per eliminare qualsiasi ostacolo alla realizzazione della persona umana nella sua integrità, anche e soprattutto come “cittadino globale”.

La società nella quale stiamo vivendo è sempre più diversificata, la multietnicità, l’interculturalità, la globalizzazione, la diffusione di nuove tecnologie e dunque di un nuovo modo di comunicare, ha bisogno di chiarezza, essenzialità e soprattutto di regole comunicative a cui attenersi. Inoltre il profondo disagio manifestato dalle ultime generazioni nei confronti di una società alienante, liquida (Z. Bauman), senza punti di riferimento culturali, valoriali, economici, lavorativi,  crea profondo disagio e gap tra le passate e le nuove generazioni.

Tale disagio si manifesta già in giovane età e la scuola, come la famiglia, sono i luoghi entro i quali il malessere si evince. Risulta dunque necessario rispondere alla sfida educativa, che chiama in causa genitori, psicologi e docenti, di promuovere e costruire uno “spazio d’azione” nel quale creare benessere con se stessi e con gli altri. Acquisire abilità di ascolto, capacità di lettura del disagio degli studenti, fermarsi a guardarli, richiedono, da parte degli adulti, capacità di “empatia intellettiva” , di comunicazione tempestiva ed efficace, di uso di strategie motivazionali. Le cause che provocano il “drop out” dei ragazzi risiedono in comportamenti antidiscriminatori (bullismo, cyberbullismo, violenza in ogni sua forma) che portano al non impegno, al disagio e all’abbandono scolastico. Da non dimenticare che gli Stati membri in “Europa 2020”, tra le priorità indicate dai sistemi di istruzione e formazione, hanno quella di ridurre il tasso di abbandono scolastico al di sotto del 10%.

Mappa Rispetto

Per operare direttamente nelle realtà scolastiche intervengono anche le norme che regolano le azioni da mettere in atto. La legge 107/15 all’articolo 1, comma 16 afferma che una delle priorità a cui la scuola deve rispondere, è quella di sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto delle diversità nell’ottica di una “scuola inclusiva e aperta al dialogo”. Anche il D. lgs 71/17 e il Piano nazionale per l’educazione al rispetto (Miur ottobre 2107) vengono in aiuto degli operatori scolastici, indicando piste di lavoro. Le azioni del Piano sono dieci e vanno dalla diffusione di una “cultura del rispetto” al “contrasto degli stereotipi e delle discriminazioni”. Diversi gli strumenti per operare: l’uso del portale NoiSiamoPari, la celebrazione della “Giornata della pace” (4 ottobre), la realizzazione di percorsi progettuali specifici ( “No Hate Europa”; PON 2014/2020).

Importante il ruolo strategico della scuola che, in quanto comunità educante, diffonde una cultura del gruppo, promuove un clima positivo, facilita le relazioni, indica il sentiero innovativo progettuale. Il Piano dell’offerta formativa può contenere un insieme di azioni educative e formative che, attraverso le collaborazioni con gli Uffici scolastici regionali, con le Reti di scopo e con gli Enti locali, permettano agli studenti di acquisire e sviluppare competenze trasversali, sociali e civiche.  Anche la promozione della formazione dei docenti è garanzia di acquisizione di life skills, il cui possesso aiuta a prevenire atteggiamenti antisociali, promuovere autoefficacia e collaborazione tra pari ed indirizzare gli alunni verso un percorso di autoconsapevolezza e responsabilizzazione verso il proprio status di “cittadino, lavoratore responsabile, partecipe alla vita sociale, capace di assumere ruoli e funzioni in modo autonomo, in grado di saper affrontare le vicissitudini dell’esistenza” (OMS). Percorso necessario per non trovarsi a dover dire quello che affermava Don Milani : “La scuola ancora oggi ha un solo problema: i ragazzi che perde”.

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