Identità e ruolo dell’ispettore
Rosario Drago, ispettore tecnico dell’Istruzione e consigliere Miur, afferma… “C’erano una volta gli ispettori”. Praticamente una “Lapide”, un ricordo. Nel 1990 erano circa 625, nel 2001 circa 440 e attualmente 191 in organico. Fino a tre anni fa quelli effettivamente in servizio presso le sedi regionali non superavano la quarantina.
Poi è giunto il Concorso del 2008 con il reclutamento di 49 ispettori, ma il numero è calato di anno in anno. Rispetto agli altri stati europei è drasticamente diminuito la rilevanza del corpo ispettivo nella realtà e immagine della scuola. Il compito degli ispettori è di valutare il sistema nella sua complessità e dei soggetti che la compongono come dirigenza scolastica.
La stima del numero di ispettori che necessita il nostro sistema scuola andrebbe da 350 a 450 unità rispetto a quelli ad oggi realmente in servizio. Tutto ciò desta preoccupazione secondo l’ottica di attenzione mostrata per la culture organizzative basate sull’efficacia e l’efficienza dell’azione della scuola e dell’Amministrazione scolastica e del perfezionamento del Sistema Nazionale di Valutazione.
L’ispettore, oltre a restituire, i risultati della valutazione, assume la figura di “consulente, consigliere e sostegno per le scuole”. Una funzione che ammorbidisce la visione di controllo e valutazione per esaltarne la posizione di coinvolgimento “critico”.
Anche Ettore Acerra, coordinatore nazionale degli Ispettori, facendo riferimento al DM 753/2014 ha inquadrato la situazione attuale della funzione ispettiva sottolineando l’importanza del coordinamento con altre strutture, tecniche – centrali e periferiche, ai fini della formazione e di un’attività non dispersiva, ma efficace nel consigliare gli obiettivi più rilevanti.
Gli ispettori hanno la funzione di supportare il miglioramento delle scuole attraverso le funzioni che prevalentemente svolgono:
- valutazione esterna delle scuole,
- valutazione dirigenti scolastici,
- consulenza tecnica per il Ministero.
La Ministra dell’Istruzione uscente Valeria Fedeli ha sottolineato l’importanza per il MIUR di farsi supportare da un Rapporto annuale riguardo alla valutazione delle scuole, inoltre ha ritenuto molto significativo l’emanazione di un nuovo Atto di indirizzo nella prospettiva di rinnovare la funzione ispettiva, volta non solo a valutare, ma anche ad accompagnare, sul piano culturale e tecnico-scientifico i processi di cambiamento presenti nella società odierna e la necessità di formazione.
Laureata in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Parma, ho conseguito le abilitazioni all’insegnamento per le classi di concorso A043 e A050, materie letterarie nelle scuole secondarie di 1° e 2° grado. Adoro le sfide e mettermi in gioco e soprattutto “AMO” il lavoro che svolgo. Valore aggiunto per me è stabilire una buona intesa relazionale nell’ambiente in cui lavoro, confrontandomi. Mi piace comunicare, ma non di meno ascoltare e dare attenzione sia a chi ne fa richiesta e sia a chi lo percepisci emotivamente. Perciò per me è importante la formazione: ho frequentato corsi ottenendo attestati “Sull’ascolto e gestione del conflitto” e “Interventi formativi sulle tecniche e modelli relazionali”; ho svolto per 4 anni la funzione strumentale “Multietnicità e intercultura”; ho ottenuto un certificato di “Gordon Effectiv Training-Insegnanti efficaci” presso IACP di Roma; presso l’IRRE Lombardia ho seguito seminari sul progetto “Janus” e “Teatro interculturale”; ho conseguito un attestato sulla “Prevenzione del disagio scolastico”, sulla “Valorizzazione del merito personale docente Legge 107/2015” e sulle “Vicende del confine orientale e il mondo della scuola-Identità e memoria”. Il mio fiore all’occhiello è un progetto formativo individuale, tirocinio curricolare: “Progettare la parità in Lombardia 2015 – Uguali, Diversi opportunamente Pari”, per il quale abbiamo ottenuto riconscimenti e preziose targhe da esporre. Attualmente sono titolare presso l’Istituto Einaudi di Cremona.