Maria Grazia Cucinotta: «La mia vita con la dislessia»


Per fortuna oggi anche in Italia c’è più sensibilità e informazione sull’argomento, ma ai miei tempi a scuola i dislessici come me venivano semplicemente valutati come pigri e svogliati. Per tutti gli anni trascorsi sui banchi mi sono dovuta scontrare contro il pregiudizio degli insegnanti che, ignorando cosa fosse questo disturbo dell’apprendimento, nei colloqui con mia madre ripetevano sempre lo stesso ritornello: «Sua figlia è intelligente ma non si applica, si distrae spesso e quindi rende poco».

Quando ero tesa facevo scena muta

Timida ed emotiva, ero perennemente vittima di scherzi e vessazioni da parte dei compagni di classe perché leggevo aiutandomi con il dito e spesso invertivo o saltavo le parole

Fonte: Ok Salute e Bebessere
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