Ripartiamo dall’umiltà, valore che spinge alla curiosità e alla crescita

Fin dai tempi di Socrate, conosciamo il valore dell’umiltà. Il suo “So di non sapere” è un mirabile esempio di cosa possa essere l’umiltà e di quali vantaggi possa procurare.

La storia narra che un vecchio amico di Socrate, Cherefonte, consultò l’oracolo di Delfi per sapere se esistesse persona più sapiente del filosofo, e la risposta fu negativa: Socrate era davvero il più sapiente di tutti, questo il responso. Ma il filosofo greco, esercitando l’arte del dubbio, non credeva di possedere maggiori conoscenze di un politico, di un poeta o di un artista. Così cominciò a interrogarli, con il suo stile maieutico. E scoprì qualcosa che proprio non si aspettava: questi personaggi non avevano tutte quelle conoscenze che dichiaravano di avere. Da qui, le conclusioni di Socrate: mentre un politico o un artista pensano di sapere e di fatto non sanno, io non credo di sapere ciò che effettivamente non so. Il filosofo ammetteva così, con umiltà, di non conoscere la maggior parte delle cose di questo mondo. E almeno di questo era certo… Leggi tutto “Ripartiamo dall’umiltà, valore che spinge alla curiosità e alla crescita”

Il premio Nobel 2017 per la chimica è dislessico. E l’ha scritto con orgoglio sul curriculum

Non è il primo dislessico a vincere un premio Nobel, ma è il primo Nobel ad aver dichiarato la sua dislessia sul curriculum. Jacques Dubochet, professore di biochimica all’università di Losanna e, da qualche giorno, premio Nobel per la chimica 2017, ha scritto a chiare lettere sul documento di essere “il primo dislessico certificato nel cantone di Vaud”, in Svizzera. La dislessia, infatti, gli è stata diagnosticata nel 1955, quando aveva 14 anni.Questo disturbo dell’apprendimento, continua il professore sul cv, “mi ha permesso di andare male in tutto, ma anche di capire quelli che hanno difficoltà”.

A segnalare la cosa Carlotta Jesi, giornalista e autrice di un libro sui bambini dislessici. La notizia è stata diffusa proprio in occasione della Settimana Nazionale della Dislessia, che termina l’8 ottobre… Leggi tutto “Il premio Nobel 2017 per la chimica è dislessico. E l’ha scritto con orgoglio sul curriculum”

I nuovi precari della scuola. Avvocati, ingegneri, commercialisti in coda per racimolare qualche ora di supplenza

Professionisti, tutti in fila. A bussare alle porte delle scuole per racimolare qualche ora di supplenza alla settimana, non ci sono più i soliti precari. Perché ora, precari, lo sono anche loro: architetti, avvocati e, addirittura, commercialisti. Tutti con in tasca, oltre a una laurea, l’abilitazione professionale e l’iscrizione a un albo. Tutti alla ricerca di un espediente per integrare lo stipendio o, nella peggiore delle ipotesi, di un’alternativa, perché il proprio lavoro non basta più.

Durante l’estate sono arrivate agli uffici scolastici regionali di tutta Italia 700mila richieste di aspiranti supplenti. Il doppio rispetto al 2016. Tra loro è difficile contare quanti professionisti ci sono. “Mai visti così tanti prima d’ora” è quello che assicurano i dirigenti scolastici. Un dato esemplificativo, però, lo forniscono Snals Milano (Sindacato nazionale lavoratori autonomi scuola) e Cisl Scuola Milano. Nel primo caso su 800 persone che si sono rivolte all’associazione il 25-30% era composto da architetti, ingegneri, avvocati e commercialisti; nel secondo, stando alle parole del segretario generale, Massimiliano Sambruna, il “20% su 2mila, con gli ingegneri in aumento”…

Leggi tutto “I nuovi precari della scuola. Avvocati, ingegneri, commercialisti in coda per racimolare qualche ora di supplenza”

Basta mail e WhatsApp fuori orario, la rivolta dei prof contro la scuola digitale

La scuola inonda gli insegnanti di comunicazioni (sms, e-mail o massaggi su WhatsApp) e il sindacato si ribella. La segreteria provinciale della Flc Cgil di Vicenza “diffida” i dirigenti scolastici dall’uso smodato di avvisi online che costringono gli insegnanti a controllare computer e smartphone anche nelle ore serali e nei giorni festivi per accertarsi se è sfuggita qualche news urgente sull’orario dell’indomani o su qualche riunione.

Da quando le tradizionali circolari cartacee sono state spazzate via dalla tecnologia e dalla norma che le ha dematerializzate, le comunicazioni da parte dei presidi ai docenti si sono trasformate in un diluvio, spesso giornaliero. Una novità che spesso fa imprecare i maestri e prof. Soprattutto coloro che non sono particolarmente ferrati sull’uso di smartphone ed e-mail… Leggi tutto “Basta mail e WhatsApp fuori orario, la rivolta dei prof contro la scuola digitale”

Dieci usi dello smartphone nelle mie lezioni

Non volevo scrivere questo articolo, perché mi sembra di dare più importanza al mezzo che al fine, ma mi pare che sia urgente fare un po’ di chiarezza su quella che sta passando come la morte dell’istruzione, per non dire la fine del mondo: l’apertura del MIUR verso l’uso del cellulare per scopi didattici.

Che poi mi viene pure da ridere… io faccio usare il cellulare da anni e con ottimi risultati raccontandolo ampiamente in questo blog, ma all’improvviso tutti diventano esperti di didattica e sono pronti a proclamare ai quattro venti che lo smartphone rende stupidi e manipolabili (digitandolo compulsivamente sul loro cellulare).
E allora vi racconto dieci utilizzi efficaci dello smartphone che ho sperimentato durante le ore di disegno e storia dell’arte, giusto per parlare di cose concrete… Leggi tutto “Dieci usi dello smartphone nelle mie lezioni”

Milano, il preside che manda gli studenti indisciplinati a zappare

Quante volte, vedendo un comportamento maleducato da parte di qualche ragazzo, magari studente, si è sentito affermare con disappunto da qualcuno che «dovrebbe andare a zappare la terra?». Soluzione presa alla lettera da un preside di Milano, Domenico Balbi, dirigente scolastico dell’Itsos Albe Steiner, scuola a indirizzo dello spettacolo, che gli studenti indisciplinati a zappare ce li manda, ma per davvero. Il metodo educativo del preside prevede patti chiari, dichiarati sin da subito, con intervento abbastanza scioccante per studenti e genitori il primo giorno di scuola. «Le sospensioni, e le multe, in questo istituto equivalgono all’andare a zappare».

Così il metodo, applicato con passione e, a quanto pare, con ampio gradimento da genitori e studenti, ha portato in breve tempo a far comprendere gli errori, il senso del lavoro, e ad abbellire gli ampi spazi verdi intorno al complesso scolastico, prima con ampi spazi in abbandono o invasi da macerie. «Quando trovo i ragazzi a fumare all’interno della scuola o all’esterno, dovrei fargli una multa di 27 euro che, però, viene commutata in lavoro – spiega il preside, preoccupato dalla piaga del tabacco e delle droghe leggere -…

Leggi tutto “Milano, il preside che manda gli studenti indisciplinati a zappare”

“Cari genitori, educate i vostri figli al silenzio”: a Lecce l’appello di un prof dopo il malore in classe

Lecce – “Cari genitori, educate i vostri figli al silenzio”. A far rumore è l’appello di un professore di religione, un sacerdote di Nardò che è stato costretto a rivolgersi al pronto soccorso a causa della maleducazione dei suoi alunni. Don Riccardo Personè, cappellano del monastero di Santa Chiara, ha rivolto su Facebook un appello a tutti i genitori. E lo ha fatto allegando il referto medico che testimonia il grado di agitazione che tre ore di lezione gli hanno causato. In un giorno sono arrivati centinaia di commenti e condivisioni.

Versi di animali, domande inutili, irrefrenabili risate e chiasso. Tanto chiasso che il sacerdote è stato costretto a sospendere le lezioni più volte. “A nulla – racconta – sono servite le note e i richiami”. Allora, dopo essersi ripreso dal malore, ha deciso di rivolgersi alle mamme e ai papà degli alunni indisciplinati”…

Leggi tutto ““Cari genitori, educate i vostri figli al silenzio”: a Lecce l’appello di un prof dopo il malore in classe”

Ma il solo docente per il sostegno non basta

Caro genitore, anche tu, come me, in questi giorni, ti sarai certamente indignato nel leggere e vedere (tu vedere, io ascoltare) i ripetuti e allarmanti articoli di giornale e i servizi televisivi che sottolineano la ciclica difficoltà dei vari Uffici Scolastici Regionali nel reperire – come accade ad ogni inizio di nuovo anno scolastico – docenti per il sostegno e il paradosso che, quando se ne trovano, spesso non sono né abilitati né specializzati.

Anche tu, come me, sarai indignato nel constatare che questo fenomeno, pur essendo diventato “endemico” nel sistema educativo del nostro Bel Paese, viene affrontato con leggerezza e superficialità dal Ministero, che si incaponisce – al contrario e inspiegabilmente – nella sua mancata azione di “stabilizzazione” degli insegnanti specializzati… Leggi tutto “Ma il solo docente per il sostegno non basta”

E noi insegnanti, che competenze dovremmo avere?

Si parla tanto delle competenze che la scuola dovrebbe permettere a bambini e ragazzi di costruire, molto meno delle competenze attorno a cui noi insegnanti dovremmo ricercare, per essere all’altezza del nostro difficile mestiere. Negli ultimi tre anni ho partecipato da lontano, come osservatore, ad un ricco progetto di autoformazione tra docenti, messo in atto da cinque dirigenti intraprendenti della provincia di Terni uniti in rete, in uno dei percorsi messi in atto a livello nazionale per l’accompagnamento delle Indicazioni nazionali per il curricolo del 2012.

Il segreto del successo di questo corso stava nell’offrire l’opportunità a un gruppo consistente di docenti (oltre 200 in tre anni) di mettersi in gioco in attività di laboratorio adulto. Il primo anno non si è partiti dal contenuto, ma dal metodo proposto. Sono state individuate le qualità umane e didattiche presenti nei cinque Istituti a partire da ciò che alcune e alcuni insegnanti amavano proporre a bambini e ragazzi a partire da una loro particolare inclinazione e ricerca, sperimentata con efficacia in classe da anni… Leggi tutto “E noi insegnanti, che competenze dovremmo avere?”

Treviso, il maestro va in pensione: «In classe usate il sorriso»

TREVISO. Per quarant’anni, ogni giorno da settembre a giugno, ha preso lo stesso treno, è salito sullo stesso autobus, ha percorso lo stesso cammino e varcato la stessa soglia. Da Mogliano a Treviso e ritorno. Per quarant’anni è stato, più di altri, «il maestro della Carducci».

Minuto, con gli occhiali tondi, lievemente incurvato, sottobraccio la stessa borsa. Il maestro Lucio Carraro, dopo una vita alla scuola elementare di Santa Bona, quest’anno è andato in pensione. Regalando a colleghi, amici ed ex allievi un piccolo libro giallo intitolato – merci Flaubert – «l’éducation sont nous» nel quale condensa quasi mezzo secolo di insegnamento in una delle scuole più interessanti e combattive della città… Leggi tutto “Treviso, il maestro va in pensione: «In classe usate il sorriso»”

Scuola dell’Infanzia: non chiamatelo Asilo!

Occorre rivedere la convinzione infondata che la Scuola dell’Infanzia sia la scuola dell’assistenzialismo. Un ampliamento del primitivo concetto di luogo di assistenza  nella moderna concezione di  luogo di educazione prescolastica in cui si strutturano metodi, esercizi per lo sviluppo fisico, intellettuale e morale dell’infanzia è avvenuta con lentezza e in diverso modo.

Nel campo dell’educazione infantile, abbiamo attraversato diverse stagioni pedagogiche, passando da Rousseau e  Pestalozzi  – affermatisi nelle scuole nuove dell’800  che aprirono porte e finestre all’ educazione a contatto con la natura – all’asilo Aportiano , passando, poi, per il Giardino d’Infanzia di Froebel, le Case dei bambini di Montessori, l’Asilo di Bompiano delle sorelle Rosa e Carolina Agazzi giungendo ai giorni nostri attraverso la scelta di metodi sagaci e strumenti pertinenti, ma che spesso hanno rischiato di irrigidirsi in uno sterile schematismo…

Leggi tutto “Scuola dell’Infanzia: non chiamatelo Asilo!”

Intelligente ma dislessico

 Mi suona strano che un bambino potenzialmente in grado di avanzare nelle sue conoscenze debba essere limitato da un’etichetta.

É questo che tutti i giorni vediamo a scuola:

  • difficoltà nella lettura
  • scrittura illeggibile o piena di errori
  • difficoltà nelle procedure di calcolo

Il grossolano errore è che si pretende di valutare tutti allo stesso modo senza riconoscere quali siano le capacità di questi bambini.

A scuola si continua a mettere in evidenza soltanto le carenze di questi bambini.

Il problema è il metodo limitato basato su scrittura, lettura, calcolo e memorizzazione…

Leggi tutto “Intelligente ma dislessico”

L’importanza di insegnare ai bambini a dire “grazie”, “per favore” e “buongiorno”

Trasmettere ai bambini l’importanza di dire sempre grazie, di chiedere per favore o di dire buongiorno o buonasera, va oltre la semplice cortesia. Investiremo sulle emozioni, sui valori sociali e, soprattutto, sulla reciprocità.

Per creare una società basata sul rispetto mutuo, nella quale l’essere civili e la considerazione segni la differenza, è necessario investire su queste piccole abitudini sociali alle quali, a volte, non prestiamo l’importanza che meritano. Perché la convivenza si basa sull’armonia, sulle interazioni di qualità fondate sulla tolleranza, alle quali ogni bambino dovrebbe dare importanza fin dalla tenera età… Leggi tutto “L’importanza di insegnare ai bambini a dire “grazie”, “per favore” e “buongiorno””

L’insegnante specializzato di sostegno, uno strano extraterrestre?!

L’insegnante specializzato di sostegno non è un extraterrestre, ma allora chi è?

A me piace definirlo un super eroe o eroina dentro l’aula scolastica, deve sempre lottare, ingegnarsi, creare, superare grandi sfide, correre, arrampicarsi  e combattere alcune volte con i colleghi stessi (ottusi e ignoranti). Nelle sue ardue imprese spesso vince, ma come ogni super eroe che si rispetti alcune volte può inciampare o cadere, capita eh!

Noterai nell’insegnante specializzato di sostegno un essere umano come tutti, una persona speciale con un carattere deciso, dolce e aspro al punto giusto, non facilmente arrendevole, ma follemente e passionalmente legato al suo lavoro, ovvero, rendere autonomi nel limite del possibile i suoi alunni. Quando qualche volta cade, si rialza con tempismo e seppur con diverse ammaccature con umiltà continua il suo cammino e le sue battaglie quotidiane… Leggi tutto “L’insegnante specializzato di sostegno, uno strano extraterrestre?!”

Note a scuola, aboliamole. Oppure diamole ai maestri che le usano

Michele durante le vacanze non ha letto nessun libro e non ha scritto nessun pensiero sulle vacanze trascorse”. Ecco la nota. Ecco la maestra dalla penna rossa. Ecco la scuola. La fotografia che vedete della nota, scritta con tanto di biro rossa dalla solerte insegnante, mi è stata inviata via Facebook dalla nonna di questo bambino.
Michele ha 6 anni, è in seconda elementare. Compirà sette anni proprio questa settimana (Auguri!).

E’ tornato in classe, come tutti gli altri bambini, con il volto spensierato, un po’ allegro, un po’ nostalgico per le vacanze passate. Forse si aspettava di incontrare una maestra che lo avrebbe accolto, che gli avrebbe chiesto di parlare in aula dei mesi estivi. E invece ha trovato una “maestrina” che lo ha mortificato da subito. Nota!…
Leggi tutto “Note a scuola, aboliamole. Oppure diamole ai maestri che le usano”

La dislessia vista da una mamma: “E Teo che pensava di essere scemo”

Aveva nove anni e mezzo, Teo, quando davanti alla domanda “qual è il senso della vita?”, rispose “è trovare una femmina e riprodursi per mantenere la specie”. Di frasi geniali e precoci, Francesca Magni, ne ha collezionate moltissime. Ed è stata proprio l’intelligenza acuta di suo figlio a impedirle di capire che, dietro l’infelicità che provava a scuola, la rabbia e la frustrazione, c’era un problema: la dislessia. Giornalista di Casa Facile, Francesca è da ieri in libreria con “Il bambino che disegnava parole. Un viaggio verso l’isola della dislessia e una mappa per scoprirne i tesori” (Giunti), una storia ispirata alla sua famiglia, quindi verosimile, ma romanzata. Tutto è iniziato sul blog “Letto fra noi” e, nel giro di due mesi, è diventato un libro.

Sono stati anni di fatiche e frustrazioni ma anche di arricchimento quelli prima della diagnosi: “Passare i pomeriggi con mio figlio era stressante anche per il conflitto che vivevo con mio marito, che mi considerava troppo protettiva, e con la mia secondogenita, che avendo solo un anno in meno del primo aveva bisogno di attenzioni… Leggi tutto “La dislessia vista da una mamma: “E Teo che pensava di essere scemo””

La svolta di Mister italiano: “Dalle medie alla maturità meno temi e più riassunti”

Meno temi e più riassunti in classe. Per “allenare i ragazzi a strutturare un testo”. E dare loro più parole a disposizione per “aumentare il loro lessico” ora compresso in un tweet e nel linguaggio abbreviato dei social e degli smartphone. Luca Serianni, tra i maggiori linguisti italiani, lancia la sfida nel suo nuovo incarico ministeriale come consulente per l’apprendimento della lingua italiana. “Per me sono queste le carenze più gravi a cui porre rimedio”. Il docente di storia della lingua italiana a La Sapienza guiderà una task force del Miur, composta anche da esperti di Invalsi e insegnanti di liceo, per arginare le carenze linguistiche degli studenti alle medie e superiori, dopo l’allarme dei 600 intellettuali e universitari lanciato lo scorso febbraio: “Scrivono male in italiano, servono interventi urgenti”.

Quali obiettivi vi siete dati professore?
“Partiremo dalla fine e cioè lavoreremo sulla rivisitazione delle prove d’esame: prima lo scritto di italiano di terza media, poi quello della Maturità. L’idea è quella di introdurre la tipologia testuale del riassunto”… Leggi tutto “La svolta di Mister italiano: “Dalle medie alla maturità meno temi e più riassunti””

Daniel Pennac: «Per favore, professori: piantatela di dire che i giovani non leggono!»

Prima ancora di essere uno degli scrittori più letti del mondo, Daniel Pennac è un insegnante, un professore di lettere. Lo si direbbe anche senza saperlo, basta osservare la pazienza con la quale ascolta le domande, la calma con cui si prende il tempo per pensare e, poi, per rispondere, la tendenza a cercare lo sguardo di tutti i presenti quando parla.

Addirittura, più che un insegnante Pennac ha l’aura del maestro, uno di quelli pazienti e acuti che capisce sempre chi ha davanti, uno di quelli che cambiano la vita degli allievi che gli passano davanti. Ma c’è una cosa che più della scrittura di saggi, di opere teatrali, di romanzi, perfino di fumetti, appassiona Pennac, da sempre: la lettura. E proprio di questo abbiamo parlato, dietro le quinte del Teatro di Mantova, poco prima del reading che lo scrittore francese avrebbe tenuto domenica 10 settembre davanti al pubblico del Festivaletteratura di Mantova… Leggi tutto “Daniel Pennac: «Per favore, professori: piantatela di dire che i giovani non leggono!»”

Caro lettore, mi chiamo Liceo classico

Ehilà, c’è qualcuno? Scusami, ho sempre bisogno di accertarmi che ci sia qualcuno disposto ad ascoltarmi sul serio. Ti prego, ascoltami. Non so come sopportare tutte le ingiurie, le accuse, gli insulti ignoranti di chi non mi conosce.

Caro lettore, mi chiamo liceo classico. Non ho conservato nel mio nome neppure le iniziali maiuscole, perché ormai molti mi disprezzano e mi temono. E allora dirai che se mi temono, dovrebbero di conseguenza rispettarmi. Sarebbe bello fosse così. Invece no, mi sprezzano e provano un’irriverente paura nei miei confronti. Chi è mio allievo è sottoposto a grandi sfide, non lo nego, ma non maggiori di quelle a cui sono sottoposti gli altri che non sono miei studenti. Mi temono perché ho grande potere: faccio sudare, sfiancare, deprimere e dubitare gli alunni ma poi proprio per questo loro mi amano e mi sono riconoscenti. Potranno far finta di disprezzarmi, ma in fondo al loro cuore tengono a me. Crescere non è facile e io certo non posso mentir loro, perché li sto educando alla vita ed è questo il mio più nobile compito. È difficile capire l’odio che alcuni hanno per me. Prima mi deridono, però se poi finiscono il percorso come miei allievi si vantano di me, come dicessero:… Leggi tutto “Caro lettore, mi chiamo Liceo classico”

Carlo Verdone: “I professori sacerdoti del bello, sono eroi”

“La scuola aveva problemi prima e ha problemi ora. Il mondo è lentamente e inesorabilmente cambiato. In peggio, sia ben chiaro. Quello nel quale viviamo è un mondo che oggi esprime disagio, paura, incertezza. Un mondo dove nulla è sicuro in quanto dovrai impegnarti per esser pronto, dopo un paio di anni, a cercare un altro lavoro. Un mondo che ha voltato le spalle alla cultura, ai grandi valori etici per prostituirsi ad ideali materiali legati a gruppi bancari, finanziari. Chi studia economia avrà qualche possibilità in più di chi vorrà studiare lettere e filosofia”.

Sono alcune delle considerazioni di Carlo Verdone contenute nell’intervista esclusiva di Consigli di classe – 10 buone idee per la scuola (Laurana Editore), il libro scritto da Alessandro Buttitta, giovane professore (classe 1987) che mette nero su bianco le responsabilità di chi insegna, prendendo a esempio insegnanti e studenti arruolati tra le fila dell’immaginario scolastico di cinema, letteratura, fumetti e serie tv…

Leggi tutto “Carlo Verdone: “I professori sacerdoti del bello, sono eroi””

Matematica: venti consigli per un amico insegnante

1. Alcuni bambini imparano la matematica al volo, altri ci mettono più tempo. Non è questione di intelligenza minore o maggiore, il problema è che ognuno di noi è fatto a modo suo e dunque impara a modo suo. Non pretendere quel che non è possibile: rispetta i tempi di ciascuno.

2. Più un argomento è attraente e più è facile che abbia successo cognitivo. Meglio evitare argomenti e attività ripetitivi e noiosi; oppure trova il modo di farli diventare interessanti e appassionanti. In questo, la professionalità del docente e una buona dose di fantasia aiutano molto.

3. Non parlare sempre e solo tu di matematica, fai parlare anche i bambini, specie fra loro. Tu ascolta, dimostrando sincero interesse. Fa in modo che l’allievo avverta che per te ha valore quel che lui dice, che ti interessa davvero quel che lui pensa, che non lo stai giudicando. Che può esprimere dubbi, che può anche sbagliare, senza timore…

Leggi tutto “Matematica: venti consigli per un amico insegnante”

Svolta della ministra Fedeli: “Smartphone in aula a scuola. Dico sì, sono un aiuto”

ROMAMinistra Fedeli, nel primo giorno di scuola li ha visti tutti quei ragazzi che entrano in classe con il loro smartphone?
“Li vedo e li frequento, i ragazzi. E so che non si può continuare a separare il loro mondo, quello fuori, dal mondo della scuola”.

Quindi?
“Da venerdì prossimo una commissione ministeriale s’insedierà per costruire le linee guida dell’utilizzo dello smartphone in aula. Entro breve tempo avrò le risposte e le passerò con una circolare agli istituti”.

Cosa ne pensa dello smartphone in mano a un tredicenne?
“È uno strumento che facilita l’apprendimento, una straordinaria opportunità che deve essere governata. Se lasci un ragazzo solo con un tablet in mano è probabile che non impari nulla, che s’imbatta in fake news e scopra il cyberbullismo. Questo vale anche a casa. Se guidato da un insegnante preparato, e da genitori consapevoli, quel ragazzo può imparare cose importanti attraverso un media che gli è familiare: internet. Quello che autorizzeremo non sarà un telefono con cui gli studenti si faranno i fatti loro, sarà un nuovo strumento didattico”… Leggi tutto “Svolta della ministra Fedeli: “Smartphone in aula a scuola. Dico sì, sono un aiuto””

Metodo Steiner e Montessori a confronto: i due approcci pedagogici spiegati in 21 punti

Qual è la differenza tra il metodo Montessori e quello Steiner? Lo abbiamo chiesto a due esperti del settore e suddiviso le risposte in 21 punti: da una parte Sonia Coluccelli, insegnante e formatrice della Fondazione Montessori Italia e coordinatrice della rete Scuole Montessori Alto Piemonte, dall’altra Silvano Strazzari, insegnante e referente del Gruppo Cultura presso la scuola Waldorf di Como.

Il metodo Montessori in 10 punti

“Il metodo Montessori tende allo sviluppo dell’autonomia del piccolo nel rispetto delle sue modalità di apprendimento – racconta Sonia Coluccelli, autrice di “Un’altra scuola è possibile?” (Il Leone Verde) –. Il bambino, secondo Maria Montessori, nasce già programmato per imparare ed è compito dell’adulto creare le condizioni ambientali necessarie perché possa compiere il suo percorso naturale. Ciò vuol dire anche eliminare gli ostacoli che gli impediscono di compiere le esperienze più significative, permettendogli di essere il protagonista del suo percorso di apprendimento”… Leggi tutto “Metodo Steiner e Montessori a confronto: i due approcci pedagogici spiegati in 21 punti”

Urgente definire il ruolo degli psicologi nelle scuole

Nell’interesse della promozione del benessere degli alunni e della scuola in generale, è urgente definire il ruolo degli psicologi in ambito scolastico. Dopo la sentenza della Corte di cassazione, in base alla quale l’attività in aula di uno psicologo senza il consenso dei genitori degli alunni è violenza privata, l’Ordine degli psicologi della Toscana ha preso posizione.

Con una nota l’Ordine sottolinea «l’urgenza di definire in modo chiaro, strutturato e regolamentato il ruolo dello psicologo all’interno della scuola così come sottolinea la necessità di prevedere lo psicologo nell’organico, anche per la comunicazione con le famiglie»… Leggi tutto “Urgente definire il ruolo degli psicologi nelle scuole”

Il maestro che al posto dei voti mette i colori sulla pagella

C’è un maestro che fa le pagelle con i colori, cancella i voti e crea i libri insieme ai bambini. Non è una favola, esiste davvero e insegna in una piccola scuola della provincia di Novara. Ha 40 anni e quattro figli. Ha sperimentato con 18 bambini una nuova didattica. Si chiama Davide Tamagnini, lavorava in fabbrica come chimico, ma poi si è appassionato alla sociologia. Si laurea e inizia a lavorare in un ente professionale della sua città, Novara, dove incontra molti ragazzi in dispersione scolastica: «Tutti avevano frequentato gli anni dell’obbligo – racconta – , ma a volte non sapevano neppure scrivere o mettere in colonna i numeri. Questa ingiustizia mi era insopportabile».

A tal punto che Davide si rimette di nuovo in gioco: vuole diventare un maestro elementare. Ricomincia un’altra volta, tutto da capo: si iscrive alla facoltà di Scienze della formazione primaria all’Università di Milano Bicocca e, ottenuta la laurea, vince subito il concorso per l’insegnamento…

Leggi tutto “Il maestro che al posto dei voti mette i colori sulla pagella”