Perché un obiettivo è alla portata se si possiede intelligenza emotiva?


Come si chiama un secchione vent’anni dopo? Capo! Questa battuta non la trovi in un libro di barzellette. La cita Daniel Goleman per spiegare come, oggi, sia preferibile aver a che fare con persone che sanno il giusto e hanno maniere vincenti di trattare gli altri, piuttosto che con persone dalle grandi conoscenze ma senza competenze empatiche e modi persuasivi. Soprattuto, la usa per spiegare come questo modello di leadership oggi sia superato, senza capacità efficaci di intrattenere relazioni. I link consigliati ti guideranno in approfondimenti tematici all’interno di questo sito.

Che l’intelligenza logico-matematica non sia la sola attitudine che contraddistingue le persone capaci e quelle di successo è un dato acquisito. Ma altrettanto vero è che, pur sapendo di possedere in potenza molte altre risorse, è sempre su quella che ci ostiniamo a puntare tutte le nostre chances. Studiamo, ci formiamo, ci diplomiamo, ci laureiamo, facciamo un master, infine ci abilitiamo. Ma trascuriamo il fatto che, per tutto il resto della nostra vita, saranno le competenze basse a guidare le nostre scelte, non quelle sempre più alte che maturiamo. Proprio così: le emozioni…

Fonte: Stefano Centonze
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