Cittadinanza globale e responsabilità


Cittadinanza globale

“La nostra vera nazionalità è l’umanità.” (H.G. Wells)

L’attuale fase storica è attraversata da trasformazioni di carattere socioeconomico e politico, dove grande importanza riveste il processo di mobilità umana, che ha condotto ad un numero sempre più elevato di contatti tra persone di diversa origine culturale e sociale. Da qui l’importanza di progettare e realizzare percorsi formativi ed educativi che possano comprendere questi processi, senza subirli e, soprattutto, evitare che possano condurre ad uno scontro di civiltà.

Il nostro sistema educativo è chiamato ad affrontare l’attuale momento della pluralità e della complessità, attraverso un’educazione alla cittadinanza globale che predisponga le condizioni per una cultura della convivenza.

Le questioni che si incontrano sono di interesse macro sociale, come la protezione dell’ambiente, le questioni energetiche, il riscaldamento del pianeta e si potranno risolvere positivamente solo in una prospettiva sovranazionale, attraverso una rielaborazione di modelli educativi e di istruzione, nessuno è estraneo a questa interdipendenza!

Uno dei compiti prioritari della Scuola è quello di renderci consapevoli che ogni nostra scelta di consumo o ambientale produce conseguenze sulle condizioni di vita di altre persone e, quindi, dobbiamo raggiungere la consapevolezza di essere membri di una più ampia comunità umana, superando l’aspetto autoreferenziale e nazionalista.

I processi di globalizzazione in atto, la configurazione sempre più multiculturale delle attuali società, interrogano in modo sempre più profondo il mondo dei servizi educativi, sociali e di orientamento.

L’educazione alla cittadinanza globale, in una prospettiva interculturale, implica una revisione degli attuali saperi insegnati nella scuola e soprattutto un nuovo modo di interpretarli. Essere cittadini globali non significa allontanarsi dai valori della propria cittadinanza locale, rinnegando le proprie radici, ma comprendere in modo veloce le forze che uniscono il mondo, affrontando le sfide e catturandone le opportunità.

Nell’ultimo decennio il World Economic Forum ha condotto una ricerca per individuare i maggiori rischi globali che sono stati così sintetizzati:

  • crescita del reddito e disparità di ricchezza,
  • aumento della polarizzazione della società,
  • cambiamenti climatici,
  • incremento della cyber dipendenza,
  • invecchiamento della popolazione.

Di conseguenza a queste tendenze si sono interconnessi importanti rischi, come:

  • disoccupazione e sottoccupazione,
  • migrazione su larga scala,
  • incapacità di adattarsi ai cambiamenti climatici,
  • instabilità sociale,
  • conflitti con conseguenze regionali e
  • migrazione su larga scala.

Per poter contenere tali rischi, è determinante che le persone comprendano e rispondano efficacemente con comportamenti adeguati, poichè, spesso, esiste uno scollamento tra l’evidenza scientifica che documenta il rischio globale e il comportamento della maggior  parte delle persone.

E’ evidente, quindi, che le istituzioni educative non stanno preparando adeguatamente le persone a comprendere i rischi globali, ad affrontarli o, ancor meglio, a prevenirli. Per formare un adeguato “cittadino globale” le scuole dovrebbero sviluppare e mettere in atto una strategia intenzionale di educazione alla cittadinanza, creando un curriculum di alta qualità, motivante e coinvolgente e impegnandosi per la sua realizzazione.

Il 25 settembre 2015 le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, articolati in 169 Target, da raggiungere entro il 2030. Sarà rispetto al raggiungimento di tali parametri che ogni Paese sarà valutato, periodicamente in sede Onu. Siamo tutti chiamati, quindi, a co-costruire opportunità sempre più efficaci per migliorare il mondo, muovendoci verso un percorso sostenibile, inclusivo e dove tutti potremo vivere in pace…purtroppo non ci resta troppo tempo, siamo già in ritardo!!!

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