Le materie scolastiche e le emozioni

Le materie scolastiche che insegnano le emozioni


Basta volerlo e un’ora di lezione curriculare in classe può trasformarsi in un’ora d’intelligenza emotiva. Vediamo adesso in che modo le competenze emotive possano essere messe a disposizione delle lezioni tradizionali in classe, partendo dall’utilizzo che è possibile fare di alcune discipline per agevolare lo studio, la riflessione e la comprensione delle emozioni.

Lingua italiana ed emozioni

Nello studio della lingua italiana, ad esempio, le parti di un testo scritto che connotano un’emozione diventano per l’insegnante un assist imperdibile per riflettere, in classe, sul nome, sul riconoscimento e sulle conseguenze delle stesse. Sui personaggi del testo, in relazione alle loro vicissitudini narrate, come sui ragazzi in aula: l’insegnante può, infatti, sospendere la lettura e chiedere quando ognuno abbia incontrato quell’emozione, quali conseguenze abbia avuto, se se ne ricordino gli effetti fisici e l’intensità, quale sia il contrario di quell’emozione, un sinonimo eccetera.

Descrivere, sia oralmente che per iscritto, gli episodi emotivi è un ottimo esercizio per arricchire il lessico, in generale, e il vocabolario emotivo, in particolare.

L’autoriflessione, specie se guidata dall’educatore, aiuta la messa alla prova della consistenza logica delle affermazioni, la discriminazione tra realtà oggettiva e realtà percepita (o soggettiva). Esercizio, peraltro, importantissimo per gli adolescenti che possono, così, rinegoziare comportamenti, confutarli alla luce della loro ricaduta emotiva (su se stessi e sugli altri) e modificare i pensieri irrazionali. Cioè, parlare di emozioni in classe è anche un ottimo allenamento al pensiero razionale.

Le scienze

Già alle primarie, poi, l’ora di scienze può essere il pretesto per studiare i correlati anatomici delle emozioni. Così, individuare le informazioni che anticipano l’insorgere di una reazione emotiva aiuta a riconoscere i segnali neurovegetativi che provengono dal corpo e che sono diversamente associati alle emozioni.

Quello che potremmo definire una “pratica precoce della consapevolezza dei pensieri collegati a stati emozionali (le cosiddette abilità meta-emotive)”.


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La Relazione Educativa: dimensioni emotive e dinamiche di gruppo.

La relazione educativa


Studi sociali e relazioni

Con gli studi sociali, come, ad esempio, nel Liceo Psicopedagogico o nell’Istituto Tecnico per i Servizi Sociali, l’attenzione si sposta sulla relazione. Per gli studenti, parlare di emozioni vuol dire imparare a dialogare, migliorare la capacità di conversare e di stare con gli altri all’interno di un gruppo.

Nei contesti sociali, infatti, esprimere le proprie opinioni, discutere e offrire il proprio contributo nella ricerca e nell’organizzazione delle risorse necessarie a realizzare un progetto condiviso con altri è un acceleratore dei fattori di crescita armonica della persona.

E questo vale anche con i più piccoli (con lo studio dell’educazione civica nelle scuole medie). Favorire nei ragazzi, fin da bambini, la disponibilità alla verifica di atteggiamenti individuali o di gruppo che possono turbare l’armonia della convivenza democratica li fa crescere in autonomia e in responsabilità.

Musica e arte

Ci sono, poi, discipline che sono la casa delle emozioni, come l’educazione musicale e l’educazione artistica.

Raccontarsi attraverso le emozioni suscitare da una canzone è un’attività che gli adolescenti, nel turbinio delle sensazioni da cui è travolta la loro età, amano al di sopra di molte altre attività, incluse quelle ludiche. Il gioco (benché un gioco non sia) aiuta l’insegnante a guidare una riflessione su ritmi, tonalità e modi che stimolano particolari stati d’animo. Come pure, è un ottimo esercizio di alfabetizzazione emozionale per i più piccoli individuare e riconoscere suoni e rumori della natura e dell’ambiente che suscitano emozioni. O produrre suoni e rumori che abbiano lo stesso effetto.

Nell’educazione all’immagine, viceversa, lo scopo del lavoro finalizzato alla consapevolezza emotiva riguarda elementi e immagini che narrano, in forma plastica o pittorica, di emozioni. Allo stesso modo, cogliere le emozioni in un’immagine, partendo dalle composizioni cromatiche o manipolare le immagini per modificarne il contenuto emotivo.

Apprendere, infatti, in modo creativo e personale, come rappresentare vissuti, sentimenti e stati d’animo, accresce la consapevolezza e l’intelligenza emotiva.

Educazione motoria

Un riferimento, infine, all’educazione motoria. Riflettere sulle posture e sulle mimiche delle emozioni, esprimere con il corpo gli stati d’animo, migliorare la respirazione, apprendere tecniche di rilassamento per distrarsi da emozioni negative sono possibilità che offre l’ora di educazione fisica.

Ogni attività, poi, può essere svolta anche con le tecniche di Arti Terapie. Esprimere le emozioni, infatti, con mezzi creativi, quindi, con linguaggi immediati, analogici, non verbali, ne amplifica gli effetti e abbrevia, con la pratica artistica, i tempi di assimilazione dei concetti.


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