FA CI LE

FA.CI.LE.: progetto inclusivo dell’I.I.S.S. Otranto

di Silvia De Mitri

L’Istituto Alberghiero di Otranto, insieme ad altre quattro istituzioni scolastiche della Puglia, è stato partner del progetto sperimentale FA.CI.LE. (FormAzione Civico Linguistica E servizi sperimentali), finanziato dal Ministero dell’ Interno attraverso il Fondo Asilo Migrazione ed Integrazione.

Il progetto ha avuto inizio nell’agosto 2017 con la formazione on line e in presenza di docenti coinvolti a vario titolo: Proff. Serena Ampolo e Arianna Guido quali docenti di lingua italiana; Prof. Antonio Rizzo, docente di laboratorio di enogastronomia; Proff. Nicolina Leomanni e Silvia De Mitri, mediatori linguistici; Prof.ssa Lara D’Amore in qualità di tutor, in un corso  volto all’acquisizione delle competenze fondamentali per la didattica della lingua italiana a livello A1 e A2 che ha permesso di acquisire il titolo di certificatori CELI di lingua italiana L2.

Sin dalla prima fase, relativa all’accoglienza, della durata di 20 ore, il gruppo classe composto da 20 alunni, di cui 19 alunni regolarmente frequentanti (7 ragazze e 12 ragazzi), provenienti da paesi d’origine diversi: Nigeria, Senegal, Mali, Costa D’Avorio…, si è presentato piuttosto disomogeneo per provenienza,esigenze e livello di apprendimento. Quattro di loro non hanno mai frequentato la scuola e, alcuni di loro, non comprendevano neanche i messaggi più elementari in lingua italiana.

La convivenza tra i due gruppi, tutti appartenenti a categorie vulnerabili, è stata sin dall’inizio connotata da alcuni episodi di irascibilità e aggressività nei confronti dei ragazzi e dei docenti soprattutto da parte delle ragazze, le quali rappresentavano la parte più schiva del gruppo, poco propensa allo scambio e all’interazione con l’intera classe.

Ha fatto seguito l’azione formativa di base strutturata in due moduli; il primo pari a 100 ore, volto alla certificazione della lingua italiana a livello A1; il secondo pari ad 80 ore per l’acquisizione della certificazione della lingua italiana livello A2. A conclusione l’azione formativa specialistica della durata di 100 ore caratterizzata da attività tecnico pratica di laboratorio di enogastronomia, al fine di acquisire il lessico specialistico e le tecniche di cottura della cucina mediterranea.

A fronte delle difficoltà emerse e a seguito dell’analisi dei bisogni degli alunni, i docenti hanno cercato soprattutto di favorire un’iniziale  interazione e conoscenza fra i membri del gruppo e con i docenti,al fine di creare le basi per un clima di collaborazione e apprendimento per poi passare alla sperimentazione di prassi didattiche con il gruppo classe, così da valutarne gli effetti e da apportare le dovute modifiche.

Alla luce dei dati di partenza e di quelli emersi dall’osservazione in itinere si è optato per le seguenti metodologie didattiche:

  • una comunicazione semplice e diretta all’intero gruppo classe, mediata in caso di incomprensione dal mediatore presente;
  • un approccio esperienziale ai contenuti;
  • un riepilogo costante di quanto appreso nell’/negli incontro/i precedente/i per favorire la conferma dell’apprendimento relativo alle strutture sintattiche di base e al lessico;
  • il lavoro in sottogruppi per garantire a ciascuno uno spazio di espressione di sé;
  • la mediazione di alcuni alunni verso i compagni, laddove inglese e francese non fungessero da lingue veicolari;
  • la visita guidata del centro cittadino della città di Otranto che ospita il corso insieme all’intero gruppo ;
  • l’avvicinamento iniziale di ogni alunno a livello personale per favorire il senso di appartenenza e la familiarità.

Al termine delle attività formative si sono riscontrati risultati positivi in merito alla socializzazione e all’integrazione all’interno di un sistema strutturato da parte di tutti i discenti, i quali hanno acquisito le regole fondamentali della vita scolastica  e delle prassi di laboratorio.

I risultati di apprendimento della lingua italiana L2 sono risultati abbastanza diversificati in relazione alla situazione di partenza, al livello di partecipazione e alle biografie di ciascuno, ma per tutti gli esiti di apprendimento  possono considerarsi positivi in una gradazione che va dalla sufficienza sino all’eccellenza.

L’azione specialistica ha arricchito le competenze in lingua settoriale ed ha permesso a tutti  loro di acquisire il lessico di base e le tecniche fondamentali di “mise en place”, preparazione e servizio della cucina mediterranea attraverso un’analisi sensoriale finale. A ciò si è aggiunta la necessità di rivisitare alcune ricette tradizionali in funzione del loro credo religioso che impone l’osservanza di regole alimentari.

Tra i punti di forza si registra ,inoltre, con successo, l’instaurarsi di un clima sereno e familiare con i docenti che ha permesso a ciascuno di poter sviluppare il proprio potenziale.

Tra le criticità occorre invece sottolineare:

  • la distanza temporale tra la conclusione del modulo formativo di lingua e la calendarizzazione dell’esame di certificazione;
  • la non adeguatezza di alcune prove relative alla certificazione rispetto alle funzioni comunicative richieste dal livello di acquisizione linguistica;
  • la mancata segnalazione di alunni con deficit cognitivo e/o disturbi specifici di apprendimento che abbiamo riscontrato essere presenti nel gruppo e ai quali non c’è stata data l’opportunità di fornire loro strumenti personalizzati adeguati.

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