La scuola dell’autonomia necessita dell’apporto di tutti i soggetti che ne fanno parte: attraverso una cooperazione intrinseca che si origina tra professionisti che collaborano per il raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi, una comunicazione estesa a tutta la comunità educante, una conoscenza condivisa di priorità e obiettivi di processo, un processo di costruzione della comunità professionale.
In tale contesto assume notevole importanza la valorizzazione delle risorse umane in quanto la scuola, quale organizzazione complessa, si caratterizza per un rapporto di interazione tra qualità dell’organizzazione stessa e qualità delle prestazioni professionali dei vari operatori scolastici. Dalla funzionalità di tale rapporto dipende la qualità del sistema scolastico; appare chiaro che le capacità di un soggetto possono esprimersi in modo eccellente in un contesto ben organizzato ed efficiente, e di riflesso, se il contesto è di qualità, il soggetto ne trarrà benefici esprimendo al massimo le proprie capacità professionali e sfruttando le risorse disponibili.
Se l’organizzazione e le risorse umane interagiscono in un’ottica sistemica, il servizio scolastico può definirsi di qualità.
Il sistema scolastico si prefigge lo scopo della formazione di nuove generazioni, intesa come trasmissione di valori sociali, morali, civili di una certa cultura, ma anche come rielaborazione del sapere. La qualità del servizio scolastico va intesa con lo scopo di proiettare lo studente verso la rielaborazione delle conoscenze, così che egli possa diventare un individuo dotato di senso critico e capace di contestualizzare il proprio sapere. La scuola è una sorta di “fabbrica delle menti” con il compito di formare individui che siano capaci di andare incontro alle aspettative di una società multiforme ed in continua evoluzione. Più i giovani che frequentano la scuola sono persone preparate, più la società è protesa al miglioramento e al progresso.
La valorizzazione delle risorse umane è tesa a migliorare la qualità della vita degli operatori scolastici, l’organizzazione interna, la qualità del servizio erogato.
Una scuola che opera in modo positivo, adempie alle richieste provenienti dalla società; l’educazione viene posta in una posizione di rilievo altamente significativa, come dice P. Fraire “ La rivoluzione più duratura è l’educazione poiché, a lungo andare, produce cambiamenti”.
Nell’ambito scolastico le risorse umane sono costituite dall’insieme di soggetti che operano nella scuola e che contribuiscono a gestirne le varie attività: dirigenti , docenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
Come valorizzare le risorse umane?
Assume un ruolo fondamentale la figura del Dirigente scolastico come leader con capacità manageriali ed educative.
Per quanto riguarda l’aspetto individuale, il leader deve conoscere le competenze e gli interessi del personale, deve riconoscerne le qualità professionali, le capacità comunicative e la disponibilità di lavorare in team.
Inoltre deve favorire l’assunzione di compiti e responsabilità, valorizzare competenze tecniche specifiche assegnando deleghe per incarichi di coordinamento di gruppi di lavoro o altri compiti. Appare importante, in tale contesto, la delega: il leader deve delegare senza troppe riserve, senza controllare in maniera cavillosa i lavori, delegare vuol dire valorizzare le risorse umane attraverso la funzione operativa, tesa a raggiungere gli obiettivi e la funzione normativa, tesa a garantire la qualità del servizio.
Altro compito importante del leader è quello di incoraggiare il soggetto a vedere “ in modo positivo” suggerendo soluzioni, spronando ad una maggiore autonomia e capacità di decisione.
Ulteriore compito del leader è quello di dare riconoscimenti e gratificazioni poiché i rinforzi spronano a lavorare con maggiore determinazione ed efficacia.
Per quanto attiene l’aspetto collegiale è necessario attivare canali di informazione efficaci per motivare i docenti, attivare situazioni collegiali per stimolare le attività di gruppo, finalizzare le attività collegiali, sviluppare il senso di appartenenza all’istituzione scolastica, attivare iniziative di formazione.
Il Dirigente scolastico, per contratto, è preposto alla direzione, al coordinamento, alla promozione e valorizzazione delle risorse umane e professionali con connesse responsabilità in ordine ai risultati. Egli assicura la gestione unitaria dell’istituzione scolastica ai fini del raggiungimento della qualità dei processi formativi predisponendo gli strumenti per attuare il Piano triennale dell’offerta formativa.
In sintesi, il leader è colui che ha il “potere di equilibrio”, colui che tira fuori dalle persone quanto hanno di meglio: favorisce la collaborazione, crea fiducia, condivide conoscenze e informazioni, fa sentire i collaboratori protagonisti e responsabili degli eventi.
La leadership così diventa empowering, diffusa, collaborativa, finalizzata a creare soddisfazione professionale e sostenere la motivazione attraverso un coinvolgimento emotivo.
Goleman sostiene che “ La grandezza di una leadership si fonda su qualcosa di molto primitivo: la capacità di far leva sulle emozioni”.
Docente di scuola primaria da 24 anni. Laurea in Giurisprudenza e in pianoforte, Master di II livello in “Nuova managerialità dirigenziale”. Attivamente coinvolta nella vita scolastica: componente dello staff dirigenziale, funzione strumentale, componente del Consiglio di Istituto e della Giunta esecutiva, membro del Comitato per la valutazione dei docenti, coordinatrice di plesso. Referente gruppo di ricerca Progetto in rete “Certificare le competenze” in collaborazione con Carlo Petracca, componente gruppo di lavoro “Sperimentazione per una nuova proposta educativa”, progetto per la Formazione Inclusiva promosso da Intesa San Paolo.