Favorire il processo formativo e migliorare i risultati di apprendimento con l’obiettivo di dare più valore al percorso fatto dagli alunni e dalle alunne. Questi i principi e le finalità esplicitati nell’art. 1 del dlgs 62/2017 che dice:
“La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione, ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze”.
Oggetto della Valutazione sono i processi formativi e i risultati di apprendimento: obiettivo è, quindi, focalizzare l’attenzione non sull’esito ma su come si arriva a quel determinato risultato.
Si ribadisce e si rinforza la finalità formativa ed educativa della Valutazione nell’ottica del contributo al miglioramento degli apprendimenti e del successo formativo.
Si evidenzia coma la Valutazione degli apprendimenti sia una parte fondamentale dell’intero sistema nazionale di istruzione e formazione orientato e finalizzato al miglioramento dell’offerta formativa del servizio scolastico e delle professionalità.
Si sottolinea la valenza della Valutazione formativa proprio perché ha lo scopo di aiutare la formazione dei ragazzi attraverso il monitoraggio costante dell’apprendimento e dell’insegnamento. In questo modo tutti i soggetti interessati (docenti, alunni, famiglie) sono coinvolti ad autovalutarsi e monitorare la ricaduta delle pratiche utilizzate. Rendere tutti partecipi e consapevoli del reale livello di apprendimento in corso di acquisizione e di cosa sia necessario fare da parte di tutti per migliorare le situazioni insoddisfacenti.
La prospettiva insomma è quella di una scuola intesa come comunità educativa aperta alla più larga comunità umana e civile, dove la centralità della persona trova il suo pieno significato. La Valutazione formativa costituisce uno strumento di promozione dello studente e di miglioramento complessivo della qualità della scuola. Queste due azioni sono fortemente legate, per questo le scuole sono chiamate ad attuare specifiche strategie di miglioramento dei livelli di apprendimento, nei casi in cui le valutazioni periodiche o finali attestino livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o non raggiunti o in via di acquisizione.
Spesso si confondono e sovrappongono tre livelli distinti:
- la misurazione per rilevare gli apprendimenti (osservazione, compiti autentici, altro),
- la valutazione per attribuire un giudizio (in cui è determinante rendere espliciti i criteri adottati, non è dunque una semplice operazione matematica, ma un ‘azione interpretativa che parte dai dati per considerare i tanti fattori adottati),
- la comunicazione della Valutazione (pagelle, schede, registro elettronico) che deve essere tempestiva e trasparente. Ne consegue che i documenti di Valutazione sono strumenti di comunicazione della Valutazione ma non coincidono con il processo di valutazione dei risultati di apprendimento.
La Valutazione serve a tenere sotto controllo il processo di apprendimento e fare in modo di migliorarlo perché l’alunno raggiunga il maggior successo possibile. Essere immanente al processo di insegnamento – apprendimento comporta sempre la promozione formativa dell’allievo non la sanzione delle sue lacune. La valutazione dunque è una scelta che rientra nel campo della responsabilità condivisa degli insegnanti, i quali sempre devono esplicitare puntualmente le ragioni e i criteri che hanno supportato un giudizio piuttosto che un altro.
La Valutazione in quanto scelta è dunque un atto di responsabilità basato su dati quantitativi e qualitativi assunti nel tempo e interpretata alla luce di criteri che devono essere esplicitati, condivisi, resi trasparenti all’interno del Consiglio di classe e del Collegio docenti (DDMM 741 e 742, Nota 1085 del 10/10/2017). La Valutazione entra nella funzione docente nella dimensione individuale e collegiale; ai docenti spettano la responsabilità della valutazione, la cura della documentazione, la scelta dei relativi strumenti in modo che l’atto valutativo si trasformi in un reale dialogo formativo tra insegnanti, alunni e genitori. Essa si colloca all’interno della scuola intesa come comunità professionale e di cittadinanza. La presenza di una comunità professionale impegnata nel proprio compito rappresenta un’occasione di partecipazione e di apprendimento continuo.
Proprio l’approccio formativo della Valutazione è evidenziato nelle Indicazioni del primo ciclo sin dalla scuola dell’infanzia: “… la Valutazione precede, accompagna, segue i percorsi culturali, attiva le azioni da intraprendere, regola quelle già avviate, promuove il miglioramento, accompagna i processi e stimola al miglioramento continuo”. Nel panorama normativo il dlgs 62/2017 esprime un punto di equilibrio tra diverse istanze e modi di vedere e valutare gli apprendimenti degli studenti.
Il richiamo alle competenze di cittadinanza ha un forte ancoraggio con le competenze trasversali delineate nel profilo dello studente e i traguardi di sviluppo definiti nelle Indicazioni Nazionali.
Che importanza hanno le competenze nella Valutazione? La competenza è la comprovata capacità di mobilitare conoscenze e abilità ma anche capacità personali, sociali, metodologiche, in tutte le situazioni di vita : lavoro, studio, sviluppo personale, relazioni, gestione delle emozioni, risoluzione dei problemi, esecuzione di compiti, cioè la persona completa e competente in situazione. Ciò che distingue la persona competente sono la responsabilità e l’autonomia rispetto a situazioni specifiche e concrete.
Il significato profondamente etico della valutazione delle competenze è intrecciato nei documenti europei che dall’inizio del millennio si sono occupati di capitale umano, di formazione e di educazione. In essi c’è un filo conduttore: l’Europa nel contesto della società e dell’economia della conoscenza ha bisogno di cittadini che acquisiscano lungo tutto l’arco della vita sempre maggiori conoscenze, abilità, competenze per contribuire al proprio sviluppo personale e a quello della comunità. UNITI PER UN MONDO MIGLIORE.
Elisabetta Patruno, docente laureata in Lettere presso l’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” con una tesi in Sociologia della Letteratura: “Il Realismo dell’Universale”, rivista fascista, politica – culturale sorta negli anni ’30. Ha conseguito Master Universitari biennali su “Innovazione didattica ed inclusione scolastica” e “Strategie didattiche verso la Scuola delle Competenze” presso l’Università degli studi di Benevento “Giustino Fortunato”. Vincitrice di Concorsi nella Scuola Primaria, Secondaria di primo e secondo grado, svolge la professione di insegnante da oltre vent’anni. Formatrice nel campo delle Nuove Metodologie didattiche, della Valutazione degli apprendimenti e delle Istituzioni scolastiche, nonché dell’Inclusione e dei disturbi specifici dell’apprendimento in alunni con DSA e con BES. Numerosi i seminari svolti da esperto sulle tematiche innovative del sistema educativo e di istruzione presso Enti e associazioni del territorio. Ha pubblicato su Artedo – Edizioni Circolo virtuoso i seguenti saggi: “L’Europa delle Competenze”, “PEDA’- Pedagogia e apprendimento”, “La sfida della Valutazione”. Scrive sulla Rivista Artedo Universo Scuola, diretta dal dirigente Luigi Martano.