Oltre la scuola! Verso una società inclusiva…

di Rosa Liccardo

In occasione della Giornata della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto, molte scuole organizzano manifestazioni ed eventi per celebrare l’apertura dei cancelli di Auschwitz. Tuttora però,  a distanza di molti anni, la “diversità” è ancora sotto i riflettori della cronaca quotidiana  ed attiva meccanismi di esclusione, di odio e di violenza.

Nel 69° Circolo didattico “Stefano Barbato” a Napoli educare alla diversità ed utilizzare una didattica differenziata per livelli di apprendimento è probabilmente un mezzo per riscattare giovani talenti o semplici cittadini del domani, da un destino quasi segnato. Vivere in un territorio di periferia, dimenticato anche dalle istituzioni, è diventato negli anni una rassegnazione ed un’errata convinzione, che quella realtà rimarrà sempre tale, perché caratterizzata da molteplici problematiche, che solo la scuola e qualche associazione o intervento sporadico, non potrà mai risolvere.

Ma perché arrendersi? Perché non puntare sulla centralità dell’alunno invece che sulla collaborazione delle altre istituzioni? Perché non utilizzare altre strategie, per ridare stimoli, nuove motivazioni e sogni ai piccoli di quel quartiere? Da questa riflessione, coniugando  il Dlgs 60/2017 sulla valorizzazione della cultura umanistica, le Guide al Rispetto emanate dal Miur, la centralità dello studente delle Indicazioni Nazionali – l’apertura al territorio, essenziale per contestualizzare l’offerta formativa e non ultimo la L. 170/2010 è nato un laboratorio di pittura tenuto dalla docente Liccardo Rosa ed il pittore Ivano Domenico Felaco. “ Ho passato le elementari in un banco solitario e triste accanto alla mia maestra, quella stessa maestra che a suon di tirate d’orecchie , durante i dettati mi aveva quasi convinto che le mie proverbiali orecchie a sventola fossero il prodotto dei suoi metodi educativi… Ma io ero e sono semplicemente un dislessico non diverso da tutti voi…” E così, attraverso la bellissima storia della Bella e la Bestia e la testimonianza dell’artista, si è proceduto ad affrontare il tema della diversità sotto diversi punti di vista coinvolgendo anche i genitori. Una Giornata della Memoria all’insegna di una promessa: porre le basi per un reale cambiamento, che non può concretizzarsi nella vita di tutti i giorni se prima non avviene “nelle nostre teste”; perché la diversità è una risorsa, come appunto spiega il Pittore Ivano ai bambini: “da alunno escluso ho fatto della mia diversità una risorsa e della mia passione un lavoro… Mi sono riscattato da qualsiasi forma di pregiudizio grazie alla pittura ed adesso  sono qui, portavoce della mia esperienza e ringrazio l’insegnante Liccardo Rosa per avermi incluso nel suo progetto itinerante ed a quanti hanno collaborato per la realizzazione di quest’ idea”.

Promuovere l’insegnamento educativo di cui parla E. Morin “…trasmettere non del puro sapere, ma una cultura che permetta di comprendere la nostra condizione e di aiutarci a vivere” vuol dire dunque, mettere in pratica un modo di fare didattica che esca fuori dall’aula e dalle metodologie tradizionali. Vuol dire interfacciarsi con nuove modalità educative-didattiche e coinvolgere, in maniera diretta e consapevole, nel processo di crescita e formazione non solo gli studenti ma anche i genitori. Dalla giornata sulla diversità si è poi redatto un vero progetto di nome: Dislart da attuare nella scuola dell’infanzia e primaria ed eventualmente da mettere in rete come esempio di buona pratica scolastica.

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