Scuola, al via un piano per i bambini plusdotati: “Così diventeranno un’opportunità”

Nina ha dieci anni, vive a Roma, frequenta la prima media, conosce molto bene l’inglese e ha un quoziente intellettivo di 145 (Albert Einstein aveva 160). Non stupitevi se vi racconta che a tre anni sapeva leggere, che a quattro aveva letto quasi tutti i libri di Geronimo Stilton e che vocabolari ed enciclopedie sono i suoi compagni nel tempo libero. Quella di Nina è una vita dura perché a scuola non riceve alcun tipo di aiuto e per i compagni è “una asociale”.

Quando ha cominciato la scuola primaria, a sei anni, la maestra la rimproverava perché è pur vero che sapeva leggere benissimo, ma scriveva in modo disordinato e non nel rigo. E poi il disegno della papera colorata di fucsia anziché di giallo era da strappare. Nina veniva rimproverata e punita in classe perché mentre la maestra spiegava lei leggeva un libro, interveniva in continuazione, correggeva la maestra sul congiuntivo sbagliato e l’aiutava a mettere in ordine la consecutio temporum dei verbi…

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Finlandia, nasce la scuola senza materie: la rivoluzione dei più bravi del mondo

In tema di scuola, chi si ferma è perduto: ne sembrano convinti i finlandesi, titolari riconosciuti del miglior sistema educativo del pianeta, celebrati a ogni prova competitiva come dalle classifiche del Pisa (dell’Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo). Ma per restare i migliori, non si accontentano e ragionano sempre su possibili balzi in avanti. Al centro dell’innovazione c’è un concetto vecchio, la “materia”. Basta con l’istruzione divisa in compartimenti stagni: alle tradizionali categorie dello studio vanno affiancate anche le “competenze”.

A fare il punto sul processo che investe il sistema scolastico finlandese, con molti favorevoli all’idea ma anche qualche voce contraria, è stata la Bbc, che ipotizza un prossimo tramonto delle tradizionali divisioni del sapere:…

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Le intelligenze multiple di Gardner nella didattica

La teoria delle intelligenze multiple ideata da Howard Gardner nel 1983 mi aveva sempre affascinato, ma non ero mai riuscito a comprendere veramente come potesse essere utilizzata in pratica nella didattica.
Ora, leggendo Intelligenze multiple e tecnologie per la didattica di Walter McKenzie (Erickson, 2014), ho capito molto dell’applicabilità in classe del pensiero gardneriano.
Ecco innanzitutto una descrizione illuminante ed esaustiva di quali sono le singole intelligenze:

  • Verbale. Tradizionalmente è una delle forme di intelligenza a cui si è data più importanza nelle aule scolastiche. È stata tenuta in grande considerazione perché corrisponde ai metodi usati tradizionalmente in passato per insegnare: lezioni frontali, recitazione di brani imparati a memoria, libri di testo e lavoro alla lavagna…

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Strumenti gratuiti per creare un giornale di classe

Creare un giornale di classe è un laboratorio molto utile per l’insegnante che vuole impegnare i propri studenti in un’ampia serie di  attività letterarie e comunicative. Gli alunni infatti possono consolidare le loro competenze nella scrittura dimostrando i loro livelli di apprendimento, condividendo storie, collaborando tra pari per produrre contenuti significativi.
Se fino a pochi anni fa impaginare un giornale di classe era un’attività graficamente faticosa, da realizzare in word e risistemare con Publisher o altri strumenti (quasi sempre a pagamento), ora ci sono diversi tool gratuiti che facilitano il nostro lavoro…

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Insegnare, una professione intellettuale?

Il docente un intellettuale?

È una domanda che ci si pone quando si cerca di identificare la natura dell’insegnamento e quando si vuole qualificare  il suo status professionale.

A questa domanda, spesso segue la sconfortante conclusione: “ahimè, l’insegnante è sempre meno un intellettuale e sempre più un burocrate della didattica”.

Ma cosa significa “intellettuale” quando si parla di insegnante?

Parto da una semplice definizione data da Fulvia Carbonera nell’ambito di una discussione  su Facebook:…

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Valentina, la maestra che fa innamorare della matematica i bambini

Una delle materie più odiate diventa divertimento e soddisfazione. Ebbene sì, anche la matematica può incuriosire e appassionare i bambini fin dalla scuola elementare, se proposta con metodi alternativi. Valentina Garavini è una maestra della scuola Giovanni Pascoli di Ravenna che da anni sta sperimentando la strada indicata da Camillo Bortolato, un insegnante di Treviso che ha inventato un metodo analogico e intuitivo dove il calcolo s’impara bypassando il conteggio e dove lo strumento per eccellenza è la Linea del 20, prolungamento naturale delle nostre mani…

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Va in pensione Serianni, l’italianista che insegna a mettere l’accento su sé stesso

Lunedì scorso, nella facoltà di lettere della Sapienza, Luca Serianni ha tenuto la sua ultima lezione: dall’anno prossimo sarà in pensione. L’importanza della notizia può essere compresa davvero solo da chi ha avuto la fortuna di frequentare i suoi corsi di Storia della lingua italiana. Parliamo di una comunità piuttosto numerosa, almeno qualche migliaio di persone, generazioni di studenti che si sono fatti sedurre dall’eloquenza nitida, profonda, forbita, a tratti spiritosissima dell’italianista nell’arco di quattro decenni di insegnamento universitario.
Alcuni hanno in seguito intrapreso a loro volta la carriera accademica e sono diventati importanti linguisti; altri hanno lavorato con l’italiano in modo diverso, come scrittori o giornalisti; altri ancora hanno intrapreso percorsi professionali lontanissimi ma…

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La matematica? È musica per i piccoli. E le tabelline s’imparano cantando. Il ballo della conta dell’8.

«La musica è il suono della matematica» secondo le parole dell’allievo di Johann Sebastian Bach, Lorenz Mizler. E una insegnante di musica e matematica della scuola primaria Natale Palli di Parma, Barbara Riccardi, ha trovato il modo di mettere in pratica questa lezione insegnando ai piccoli conte e tabelline a suon di musica, canto e danza. «Matematica e musica sono collegate fin dall’antichità. Forse è per questo che importanti musicisti fra i quali J. S. Bach si sono interessati anche alla matematica, ed illustri scienziati alla musica: Albert Einstein ad esempio è stato anche eccellente violinista», scrive l’insegnante nel suo libro edito da Apostrofo, Cantando, contando e danzando, conte e tabelline in musica attraverso i secoli, nato per illustrare il suo metodo innovativo con l’aiuto di un dvd di musiche classiche composte e cantate dalla stessa insegnante con le canzoni-strofe cantate e ballate dai bambini a lezione…

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Daniel Pennac – Il bravo insegnante è un drammaturgo

Una lezione di ignoranza si apre con il ricordo degli “indimenticati”, quei professori che hanno saputo fare la differenza nel suo travagliato percorso scolastico perché capaci di trasmettere curiosità e conoscenza. Perché i passeur sono così importanti nella trasmissione della cultura?

La nozione di passeur è intimamente connessa alla nozione di proprietà, di possesso della cultura. Esistono due modi distinti di relazionarsi con la cultura. Alcune persone, che chiameremo i “guardiani del tempio”, pensano che il proprio bagaglio culturale costituisca una proprietà privata, da condividere unicamente con una cerchia ristretta di persone e considerata sacra al punto da decidere di escludere chi non ne reputano degno. Altre, i passeur, si vedono invece come vettori di cultura. Non si tratta di un principio etico, ma piuttosto di una questione di mentalità, di atteggiamento. Personalmente non ho mai ritenuto di possedere quello che so, mi sento piuttosto simile a un fusibile dentro un circuito elettrico. Non essendoci l’idea di possesso, siamo oltre il principio della condivisione: tutto quello che imparo, tutto quello che scopro, se mi piace e mi dà emozioni, ecco che scelgo di fartelo conoscere perché possa incantare e arricchire anche te…

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Nuove metodologie didattiche: il compito di realtà

Nella scuola sta crescendo la consapevolezza di dover dare a bambini e ragazzi conoscenze, capacità e spirito critico da mettere in gioco anche nella vita reale e quotidiana: in questa logica rientra l’uso del compito di realtà.

Di cosa si tratta

Una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicina al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica. Pur non escludendo prove che chiamino in causa una sola disciplina, privilegiare prove per la cui risoluzione l’alunno debba richiamare in forma integrata, componendoli autonomamente, più apprendimenti acquisiti…

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Davide, la dislessia, e lo Stato cialtrone

Davide ha 13 anni e studia in una sQuola della Valdichiana che sarebbe anche di grande auspicio. Non si chiama Pascoli, Carducci, Manzoni, ma JOHN LENNON. La sQuola è brava in questi slanci idealistici, e poi naufraga nel fare Uno più Uno.

Davide inconsciamente tutti i giorni canta Imagine di Lennon. Immagina un mondo senza le stupidità. La canzone è bella, la realtà vissuta sulla sua pelle, e quella dei genitori, non è una canzone.

Davide ha un quoziente di intelligenza di 115. Molto alto. Mi viene in mente il film Mercury Rising dove un bambino dislessico decifra una incomprensibile pagina sul web che era la decodifica dell’accesso ai database della CIA. Fu pubblicata come gioco… tanto… alcuno avrebbe capito. Misero un numero di telefono per dare la risposta, e quel telefono suonò nel pieno panico li autori del testo criptato…

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Scuola, la lotta di Romina per un posto “guadagnato con sacrifici e studio”

ROMA – Vive a Cattolica (Rimini) Romina Santini, 38 anni e una grave malattia rara, la Sma2. Insegna Inglese. La sua è una delle storie raccontate nell”’inchiesta “Dietro la cattedra“, di Chiara Ludovisi, pubblicata nel numero di maggio del magazine Superabile Inail. “Sono insegnante di inglese e portoghese – racconta –. Ma poiché il portoghese non esiste fra le materie di insegnamento nella scuola di secondo grado, non mi resta che l’inglese. Sono in terza fascia, che significa supplente, quindi disponibile per le chiamate dell’ultimo minuto. Questo per chi non è indipendente è molto difficoltoso: tante volte mi trovo costretta a rinunciare, perché non ho un accompagnatore fisso ed è difficile trovare all’improvviso qualcuno libero per accompagnarmi e rimanere in classe come assistente. In genere chi mi porta è mio padre, che purtroppo da tempo non sta bene. E così ora sono a casa anch’io”…

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Cosa ha insegnato a me e ai miei alunni vivere senza internet e smartphone per una settimana

Avere 15 anni e vivere un’intera settimana senza cellulare e senza internet: stiamo parlando di accettare quello che in molti chiamerebbero un “isolamento forzato”.

Ci vuole coraggio a prendere una decisione simile in piena adolescenza e nell’epoca dell’iperconnessione. Eppure due classi dell’istituto Dagomari di Prato e una cinquantina di allievi del Liceo scientifico San Niccolò di età compresa tra i 15 e i 17 anni si sono messi alla prova e hanno testato la loro resistenza alla privazione di smartphone e web.

L’iniziativa è partita quasi per gioco da Marcello Contento, professore di economia aziendale che ha provocato i propri alunni dopo aver visto come l’attaccamento al cellulare fosse divenuta un’ossessione per tutti, lui compreso…

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Basta giocare sulle pelle dei disabili: solo prof di sostegno specializzati

Reduce da un GLH deprimente a scuola di mio figlio autistico Tommy, sul quale stendo un velo pietoso,  sento il dovere di segnalare un articolo recentissimo apparso sul sito “La Tecnica della Scuola” che riapre ferite mai rimarginate alla nutrita schiera dei genitori di alunni diversamente abili di ogni ordine e grado. L’articolo prende spunto dalla sentenza, la sentenza pilota n. 2023 del Consiglio di Stato che in merito a disabilità e insegnamento di sostegno stabilisce “una volta per tutte le priorità della questione“. Infatti, nella sentenza si esplicita che “l’attività degli insegnanti di sostegno comporta evidenti vantaggi non solo per i disabili, ma anche per le famiglie e per la società nel suo complesso“…

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La relazione educativa: voti più alti con insegnanti più simpatici

E’ un dato di fatto: gli studenti hanno voti più alti con gli insegnanti più simpatici. Ma, allora, che cos’è la simpatia? E’ la capacità di ognuno di “sentire insieme”, di condividere uno stato emotivo. Se l’insegnante possiede questa dote, riesce a sintonizzarsi meglio sulla condizione mentale dello studente. Anche gli studenti si lasciano coinvolgere più volentieri in una lezione spiegata con il sorriso, con degli esempi che facilitino la comprensione e con l’entusiasmo dell’insegnante. In questo modo, si affezionano alla persona e, di riflesso, alla materia che insegna. Con risultati migliori dal punto di vista del rendimento scolastico…

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Stipendio. Cedolino visibile, domani accredito, polemiche contro NoiPA

Avevamo pubblicato l’avviso della visualizzazione del cedolino relativo allo stipendio di maggio 2017 nella giornata di oggi 22 maggio.

Purtroppo anche oggi il portale NoiPA ha avuto problemi di connessione e per qualche ora è stato irraggiungibile, creando ancora disagi in chi tentava di accedere alla pagina personale per controllare le informazioni relative allo stipendio.

La visualizzazione del cedolino è diventata infatti per i dipendenti della Pubblica Amministrazione un appuntamento importante, tanto più se precede di alcuni giorni l’accredito, che di regola avviene per i dipendenti del Ministero dell’Istruzione il 23…

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Difficoltà emotive e sociali connesse ai dislessici

Nel lungo percorso che si intraprende dalle prime valutazioni, fino alla stesura della diagnosi di DSA e poi tutto il conseguente iter scolastico è essenziale tener conto del disagio psicologico e delle difficoltà emotive che accompagna e inficia maggiormente la già di per sé gravosa fatica nell’apprendimento che affrontano questi ragazzi.

Lo stress derivante dal non essere accettato, dal non sentirsi capito e amato va ad intaccare profondamente la sua autostima e la percezione che ha di sé stesso e delle proprie capacità, andando a minare anche quelle che sono le sue dinamiche di relazione sociale tra pari e con adulti…

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Ezio Bosso e la musica «fin dall’asilo». «Obbligatorio a scuola Pierino e il lupo»

BOLOGNA – L’altro giorno a Parma Ezio Bosso ha presentato un suo libro, firmato con Guido Crainz e Ugo De Siervo, intitolato molto emblematicamente I miei primi 2 giugno (edizioni L’Io e il mondo di TJ) e dedicato ai bambini «per comprendere che quando si parla di musica si parla anche di libertà».
Maestro Bosso, la musica a scuola. Lei che idea si è fatto sulle polemiche contro il flauto e il suo insegnamento?
«Andrò forse controcorrente, ma io sono a favore del flautino, perché è uno strumento che tutti possono permettersi. E può diventare, proprio per questo motivo, una prima educazione al suono. L’unico problema è che se dovessi decidere io, farei iniziare lo studio alle elementari se non già all’asilo. Alle medie è già tardi»…

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Cari studenti, sarà la scuola che desiderate

“Non riesco più a tollerare la distanza generazionale con gli studenti. C’è bisogno di docenti più giovani”. Questo è l’interessante commento che un’insegnante di lettere ha rivolto alla Ministra Fedeli durante la recente intervista radiofonica andata in onda su Radio 1. Docente di lungo corso (oltre trentacinque anni di insegnamento), la signora Maria, ha proposto uno spunto di riflessione tutt’altro che banale. Si è fatta portavoce di un malessere e di un senso di inadeguatezza che oggi moltissimi insegnanti stanno vivendo nelle nostre scuole. Soprattutto coloro che hanno sempre cercato di svolgere il proprio mestiere con passione, motivazione e onestà…

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Il coding a scuola, quali benefici per gli studenti?

Il coding entra sempre di più nelle aule scolastiche italiane, a dimostrazione che la didattica ha compreso l’importanza di questo strumento.

Inoltre, lo stesso Ministero ha più volte sottolineato l’importanza del coding a scuola, incoraggiando la diffusione in tutto il territorio nazionale.

Ma cos’è il coding? Nel linguaggio informatico, si intende la stesura di un programma, cioè una sequenza di istruzioni eseguite da un calcolatore.
Ma il concetto di coding è strettamente connesso a quello di pensiero computazionale, che altro non è che un approccio inedito ai problemi e alla loro soluzione…

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Vaccini, approvato il decreto sull’obbligo fin da nidi e materne

ROMA – Non passa al Consiglio dei ministri l’obbligo delle vaccinazioni per l’iscrizione a elementari, medie e primi due anni di superiori. Il Governo non ha seguito tutta la linea del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e sposa un parte quella di Valeria Fedeli, responsabile del Miur. L’obbligatorietà ci sarà ma soltanto per asili nido e scuole materne, cioè per i bambini da 0 a 6 anni. Per le scuole dell’obbligo, invece, la mancata vaccinazione porterà a una sanzione pecuniaria nei confronti dei genitori, come chiesto da Fedeli e criticato da più parti nel mondo della sanità (ad esempio dalle società scientifiche)…

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Sarcedo. Anna e la sindrome di down. I suoi compagni di classe le “insegnano” ad essere autonoma

I giornali anche a scadenza giornaliera, raccontano di storie di ordinaria emarginazione di persone con disabilità. Bambini che non sanno cosa vuol dire integrazione,  perchè si imbattono in insegnanti e compagni di scuola che non hanno voglia di entrare in contatto con la disabilità. Che non vanno in gita e non hanno le opportunità che invece, per i normodotati sono un diritto.

A Sarcedo invece, grazie alla sensibilità e alla professionalità di chi crede “nel sostegno” come ruolo educativo per soggetti  diversamente abili e non solo, Anna,  con sindrome di Down, frequenta la prima media a Sarcedo ed i suoi compagni hanno imparato a considerare il suo handicap come motivo di crescita e di educazione…

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L’alternanza scuola lavoro è un mezzo flop: tra studenti parcheggiati e prof lasciati soli

«Lo avevo detto al professore che così non andava. Ma mi ha risposto che non c’erano altre scelte». Per la sua alternanza scuola-lavoro, Oriana è finita a fare le fotocopie negli uffici comunali di Campobasso. La sua scuola, il liceo Pertini, l’ha poi spedita a Roma per tre ore di lezione in Banca d’Italia: «Ho speso 100 euro per il soggiorno e non ho imparato niente».

Francesco invece ha diciassette anni e sa come creare nano-tubi di carbonio partendo dal grafene e come rilevare i raggi cosmici. Lo ha imparato all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Roma, dove è stato mandato dal suo liceo scientifico, il Luigi Siciliani di Catanzaro. «Non mi sono sentito un emigrante, anche se ho dovuto pagare il soggiorno…

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Invalsi, nelle aule uno sberleffo che fa danni

Ieri pomeriggio ho corretto le prove Invalsi con i miei colleghi, tra l’altro di ragazzi che non sono miei alunni. Non un’attività particolarmente gratificante data la meccanicità dell’operazione, ma eravamo coinvolti tutti e organizzati molto bene, a coppie e con un sistema di turni efficace, così è stato sufficiente lavorare un’ora e mezza condendo il tutto di sano umorismo scolastico. Di contro ho saputo di colleghi che si sono rifiutati di correggere le prove o hanno spinto i ragazzi a boicottarle, come testimoniano sui social le foto di prove con improperi, disegni o amenità consimili. Ho provato rabbia e tristezza.

Siamo d’accordo sul fatto che questo tipo di prove non siano la maniera migliore di valutare il livello degli apprendimenti, ma sono test recenti e senz’altro migliorabili, normalmente somministrati ai ragazzi nelle scuole europee (dove però le valutazioni sono spesso affidate a personale addetto e non ai docenti, proprio per evitare interpretazioni sommarie o compiacenti)…

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Riforma sostegno, collaboratori scolastici faranno assistenza e saranno scelti in base al sesso dell’alunno

Sarà il genere degli studenti a determinare quali collaboratori scolastici dovranno occuparsi degli alunni diversamente abili.

Si occuperanno di accoglienza, sorveglianza, vigilanza, compresa l’ordinaria vigilanza e l’assistenza durante il pasto nelle mense scolastiche. Gli ATA saranno di ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall’art. 47 (incarichi specifici per le attività di assistenza igienica e personale)…

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