Ogni studente ha un talento. Devi solo riuscire a scoprirlo in modo che possa esplodere

Cesar Bona è un nome molto famoso nel mondo dell’insegnamento. Cesar è uno dei 50 finalisti nel 2015 Global Teacher Prize e uno degli insegnanti più apprezzati a livello mondiale per i suoi metodi innovativi e le sue ricerche.

Uno dei motti di Cesar è “l’educazione e l’insegnamento devono essere al di sopra di ideologie e politiche” il che significa che non si deve mai tentare di influenzare la mente dei bambini con idee distorte o politicamente orientate.

Cesar è molto orgoglioso dei suoi metodi di insegnamento e del fatto di riuscire sempre ad insegnare qualcosa di nuovo ai suoi allievi e ha deciso di scambiare qualche parola con noi…

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Empatia a scuola e in famiglia: una marcia in più per una “buona crescita”

È consapevolezza comune che l’empatia è una capacità essenziale per un docente, come per un genitore, e – per la verità – per tutti noi!

In effetti, ciò non deve meravigliarci, poiché la capacità empatica è una caratteristica fondamentale della nostra specie, che consiste nel percepire lo stato emotivo dell’altro e accoglierlo partecipandovi interiormente, cioè creando in noi una sintonizzazione emotiva con lo stato interno dell’altro.

L’empatia come supporto all’accudimento e alla crescita

Lo scopo di questo “sentire l’altro”, perseguito dalla nostra specie per via evolutiva, è di tenere uniti i membri del gruppo umano, sicché tale funzione si esplica innanzitutto nell’ambito dell’accudimento, estendendosi poi a tutta l’area relazionale raccolta attorno al supporto alla crescita, sia nella relazione parentale sia in quella amicale sia, più ampiamente, nella relazione con l’altro nell’ambito della comune appartenenza a un gruppo, così come all’umanità intera…

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La Matematica per tutti di Lorella, prof da Mondiali

Per lei la «matematica è un filo di vita, un modo di pensarla e affrontarla». E se è ormai riconosciuta come una competenza di cittadinanza, «l’obiettivo è che devono possederla tutti, per diventare cittadini liberi e consapevoli delle proprie scelte, in modo che le decisioni che prendiamo siano veramente nostre e non condizionate».

La professoressa Lorella Carimali, 55 anni, insegnante di matematica al liceo scientifico «Vittorio Veneto» di Milano, è un vulcano. Di idee e di grinta. Ed è oggi l’unica candidata italiana tra i 50 finalisti in corsa per il Global Teacher Prize, premio di un milione di dollari che la Varkey Foundation assegnerà al migliore insegnante del mondo per finanziare progetti formativi.

A metà febbraio questa rosa di candidati, selezionati tra quarantamila docenti provenienti da 173 Paesi, sarà ristretta a soli dieci finalisti e tra loro il 18 marzo la Global Teacher Prize Academy sceglierà il vincitore… Leggi tutto “La Matematica per tutti di Lorella, prof da Mondiali”

Scopri quali libri gratis puoi scaricare da EricksonLive (ebook)

Conoscete EricksonLive? È un progetto della casa editrice Erickson per condividere online pubblicazioni legate al mondo della scuola e dell’educazione. Potete trovare libri gratis scritti da professionisti, insegnanti ed esperti su temi di didattica, genitorialità, gestione scolastica e disturbi dell’apprendimento.

Come ottenere i libri gratis

Per poter scaricare i libri dovete registrarvi al sito EricksonLive. La registrazione è gratuita. I libri vengono scaricati in formato PDF. Se volete una versione cartacea, potete richiederla a pagamento. Nel vostro profilo rimangono salvati tutti i libri di cui avete richiesto il download e potete attingere all’archivio quando volete.

Ebook da scaricare

Nella home del sito potete vedere subito tutte le categorie tematiche disponibili e iniziare la ricerca in base ai vostri gusti o necessità. Per darvi una prima indicazione di orientamento, vi propongo qui sotto alcuni titoli che mi sembrano interessanti. Fate click sul titolo per raggiungere la scheda del libro dove potrete effettuare il download gratuito… Leggi tutto “Scopri quali libri gratis puoi scaricare da EricksonLive (ebook)”

Il figlio ha 9 a scuola, i genitori ricorrono al Tar: «Merita 10»

Ci sono famiglie che stapperebbero intere casse di champagne nel vedere una sufficienza sulla pagella del figlio, e chi invece pretende che al proprio pargolo venga riconosciuto lo status di “genio”. Come una coppia di Canicattì, in provincia di Agrigento, ricorsa al Tar di Palermo per chiedere ai giudici di annullare il voto con cui la commissione d’esame della scuola Giovanni Verga aveva promosso lo studente, elevandolo da “ottimo” (equivalente a 9/10) a “eccellente” (10/10). Ma la “lezione” stavolta l’hanno dovuta subire loro: i giudici hanno respinto il ricorso e condannato la famiglia a pagare mille euro di spese legali.

«La scuola non applica scienze esatte nel valutare la preparazione degli alunni – si legge nella sentenza – ma formula un giudizio tecnico connotato da un fisiologico margine di opinabilità , per sconfessare il quale non è sufficiente evidenziare la mera non condivisibilità del giudizio»… Leggi tutto “Il figlio ha 9 a scuola, i genitori ricorrono al Tar: «Merita 10»”

Big data. Ecco perché le discipline umanistiche governeranno il digitale

«In quale situazione di grande svantaggio potremmo finire, noi e il mondo, se costringessimo le nostre menti ad affrontare tutti i problemi allo stesso modo», si chiede Josh M. Olejarz sulla “Harvard Business Review” dello scorso agosto in un articolo titolato esplicitamente “ Liberal Arts in Data Age”. E sì! Un mondo ad altezza di algoritmi, pensiero computazionale e big data non potrebbe essere che un mondo a senso unico.

Se ne avvede anche la prestigiosa rivista di management di una delle università faro del liberismo. A sottrarci a questa deriva sarebbero, secondo Oleajarz, filosofia, letteratura e poesia. Oggi in effetti non c’è azione o comportamento che non sia guidato da un algoritmo o tradotto in una serie di istruzioni meccanicisticamente risolvibili. In una realtà dove tutto è codificato, declinato in protocolli e interpretabile da algoritmi cosa resterebbe dell’uomo?… Leggi tutto “Big data. Ecco perché le discipline umanistiche governeranno il digitale”

Giornata della memoria 2018: risorse didattiche


Anche quest’anno vi propongo un elenco di risorse e materiali didattici utili per celebrare in classe la Giornata della Memoria 2018. Le proposte sono assai diverse, alcune destinate a studenti di scuola secondaria di I e II grado, altre da utilizzare fin dalla scuola primaria….

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Maestre senza laurea e sciopero l’8 gennaio: bufera sulla scuola

Bufera sulla scuola. Una sentenza del Consiglio di Stato riunito in seduta plenaria, pubblicata poco prima di Natale, ribalta anni di pronunciamenti di segno opposto. Per restare inserite nelle graduatorie ad esaurimento, e insegnare stabilmente in asili e scuole primarie, alla maestre non basta il diploma. Migliaia di docenti “solo” diplomate al massimo potranno fare supplenze. La questione coinvolge circa cinquantamila lavoratici e un esercito di bimbi e famiglie.  E sul rientro a scuola, l’8 gennaio, incombe uno sciopero.

Il diploma magistrale non basta più per diventare insegnanti di ruolo

Cambio di rotta del Consiglio di Stato, con conseguenze per l’intero sistema scolastico per i più piccoli e per migliaia di insegnanti, punto di riferimento per un esercito di bambini e famiglie. Le maestre che si sono diplomate prima dell’anno scolastico 2001 -2002, e poi non si sono laureate, non hanno un titolo  di studio sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente ed educativo, uno dei canali per avere il posto fisso. Le non laureate e le storiche precarie del settore – negli anni scorsi inserite provvisoriamente nelle graduatorie per gli incarichi permanenti e adesso estromesse  – al massimo potranno essere chiamate dai singoli istituti per fare supplenze annuali o temporanee

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Quando entra l’insegnante lo studente deve alzarsi per sé stesso, non per il professore

Ci sono due notizie, collegate tra loro più di quanto si possa immaginare, che dovrebbero far accendere una lampadina: una è quella dello studente che ha lanciato il cestino della spazzatura contro la professoressa, e un’altra passata inosservata di un lettore che si chiedeva se gli studenti ancora oggi a scuola o all’università si alzassero nel momento in cui entra in classe l’insegnante.

Perché sono collegate? Perché il tema di fondo è lo stesso: il ruolo dell’insegnante e quello degli studenti, il rispetto dovuto all’insegnante per il suo ruolo, prima che per la persona. Quindi a prescindere, dalla persona.

L’insegnante è colui (o colei) che insegna una materia, quindi una parte della vita. Perché allora domandarsi se sia giusto alzarsi o meno? Non dovrebbe soltanto essere giusto, ma normale…

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Colloqui con gli insegnanti, tanti dettagli e le proiezioni sui figli

La scorsa settimana sono stato ai colloqui pomeridiani con gli insegnanti di mio figlio. Il giorno dopo ho incontrato i genitori degli studenti della mia scuola.  Mio figlio frequenta il secondo anno, io insegno al triennio. Avendo ricevuto anche i genitori della mia classe terza, mi sono trovato in due giorni nella doppia veste di insegnante e genitore di ragazzi praticamente coetanei. Un punto di vista particolare, che vorrei raccontare.

Nella scuola di mio figlio i colloqui sono iniziati presto. Ho cercato di arrivare per tempo ma la fila era già lunga. Una volta entrato ho provato a saltare da una coda all’altra, con la speranza di parlare con più professori possibili. Come spesso capita c’erano insegnanti che riuscivano a fare progredire i colloqui velocemente ma, come spesso capita, c’era anche l’insegnante che aveva creato una coda infinita. Incontrati tutti i professori più rapidi mi sono fatto coraggio, con un «te tocca» mi sono messo in coda, nell’attesa mi sono messo a chiacchierare (poco) e ad ascoltare (molto)… Leggi tutto “Colloqui con gli insegnanti, tanti dettagli e le proiezioni sui figli”

Troppi progetti e poca didattica, mai avrei pensato ad una scuola ridotta così

Da sempre uno degli scopi principali della scuola non è quello di insegnare delle vuote nozioni teoriche agli studenti, ma anche quello di prepararli nel miglior modo possibile ad inserirsi nel mondo del lavoro e nella vita adulta in modo corretto.

Il mondo è in costante cambiamento (ed evoluzione), perciò tutte le istituzioni e le strutture didattiche devono necessariamente adattarsi ai vari cambiamenti per riuscire ad essere sempre aggiornate ed efficaci nell’educare i ragazzi ad un mondo molto più informatico e veloce. L’evoluzione della specie insegna che in natura sopravvivono le specie che riescono ad adattarsi nel modo migliore ai cambiamenti, non necessariamente il più forte, e lo stesso vale per la scuola.

Per sopravvivere ed essere al passo con i tempi è quantomeno necessario essere sempre aggiornati, avere un quadro chiaro della domanda attuale nel mondo del lavoro e insegnare come utilizzare al meglio le nuove tecnologie…

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Un’insegnante italiana in corsa per l’oscar dei prof

C’è un’insegnante di Milano, Lorella Carimali, prof di matematica al Liceo Scientifico Statale Vittorio Veneto, tra i 50 finalisti del Global Teacher Prize 2018 della Varkey Foundation, che mette in palio un milione di dollari. Giunto alla quarta edizione, il premio ha ricevuto quasi 40.000 nomine e domande provenienti da 173 Paesi del mondo.

Lorella Carimali ha rinunciato a impieghi remunerativi nel settore dell’informatica per dedicarsi all’insegnamento condividendo la propria passione per la matematica. “Sono nata e cresciuta in una casa di ringhiera ed è stata per me una delle mie più grandi fortune. Ho infatti imparato – spiega – come la condivisione, l’unione e il confronto siano elementi importanti se non fondamentali per la crescita della nostra società. La passione per la matematica è sempre stata dentro di me e fin da piccola ho sempre desiderato fare l’insegnante… Leggi tutto “Un’insegnante italiana in corsa per l’oscar dei prof”

I grandi maestri della scuola italiana

Nell’Atlante dell’Infanzia quest’anno abbiamo voluto raccontare la scuola Italiana, e per far ciò è stato doveroso iniziare dalle lezioni dei grandi educatori che hanno fatto la storia della pedagogia italiana e non solo.

L’Italia è infatti il paese dei Grandi Maestri che nel corso del Novecento non si sono limitati a ripetere la lezione, ma hanno saputo ripensare modi e tempi del processo educativo, indicando la strada per arrivare al cuore e alla mente di tutti i bambini. Persone e pratiche educative che hanno «lasciato un segno costruttivo nella propria comunità, inciso profondamente negli ambiti in cui hanno operato, tracciato percorsi innovativi che, per aspetti diversi, costituiscono esempi per gli insegnanti di oggi», recita il Protocollo di intenti per la costituzione di una Rete degli archivi storici dei Grandi Maestri…

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Giacomo Stella: L’epidemia dei BES e dei DSA

Eccesso di medicalizzazione, di diagnosi a scuola, di costi sociali: queste affermazioni non sono quasi mai corredate da dati certi e vengono diffuse senza alcun controllo della loro veridicità. Se si guardano i dati del MIUR, secondo l’ultima rilevazione relativa al 2016, il ministero ha poco meno di duecentomila diagnosi che rappresentano il 2% della popolazione scolastica.

Poiché il dato più prudente stima una prevalenza del 3,5%, mancherebbero ancora circa centomila diagnosi all’appello. Ci sarebbero, cioè, circa centomila studenti che sono nella scuola con le loro difficoltà senza che queste vengano considerate nel giusto modo. La distribuzione delle certificazioni sul territorio nazionale è molto diversificata. Ci sono regioni del sud dove la prevalenza di bambini o studenti con DSA non raggiunge nemmeno l’1%, mentre al nord qualche regione ha superato il 3%…

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La scuola della burocrazia che sfianca e sfinisce

La scuola della burocrazia che sfianca e sfinisce, la scuola delle mille responsabilità, dei verbalizzatori e dei gendarmi.

È ormai acclarato che le istituzioni educative si stiano svuotando di contenuti, sempre più lontane dalla loro funzione originaria, ossia quella formativa.

Ripenso a me bambina, sul finire degli anni ottanta, in un mattino frizzante di primavera. Nei nostri grembiuli rosa e azzurri aspettavamo la campanella, rincorrendoci nel cortile. Un compagno, in maniera involontaria, mi fece cadere; una pietra aguzza mi si conficcò, con precisione chirurgica, nel ginocchio sinistro…

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Raccolta di video didattici per la scuola primaria da Paola Limone

Qualche anno fa segnalai Huzzaz come prezioso strumento per creare collezioni di video.

Paola Limone, punto di riferimento per tanti colleghi (chi non conosce http://www.sieteprontianavigare.it/?) e, prima ancora, mia carissima amica, ci fa due regali in un colpo solo, mettendoci a disposizione il suo archivio di video didattici per la scuola primaria e permettendoci di comprendere come utilizzare questa risorsa per strutturare le proprie raccolte di video da recuperare facilmente per l’utilizzo nella didattica, anche in una prospettiva di flipped classroom
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Daniel Goleman, lo psicologo che ha cambiato il modo in cui gestiamo le emozioni

Un giorno, un samurai decise di sfidare un maestro Zen chiedendogli la definizione del paradiso e dell’inferno. “Non sei altro che un villano”, si sentì dire: “Non posso perdere il mio tempo con te”. Disonorato, il samurai sfoderò la spada e disse: “Potrei ucciderti per la tua impertinenza”. Con calma il maestro replicò: “Ecco, questo è l’inferno”. Ammettendo la sua colpa, il samurai rinfoderò l’arma, ringraziò per la lezione e sentì l’altro dire: “Ecco, questo è il paradiso”.

L’antica leggenda giapponese è raccontata dallo psicologo americano Daniel Goleman in Intelligenza emotiva. Scritto nel 1995 e diventato presto un cult in tutto il mondo, il libro ha avuto il merito di porre la nostra attenzione su un’intelligenza nuova (il termine era stato coniato qualche anno prima da altri due scienziati). Un’intelligenza diversa da quella astratta fornita dai test del QI e che a differenza di quest’ultima è strettamente legata alla nostra felicità e al successoLeggi tutto “Daniel Goleman, lo psicologo che ha cambiato il modo in cui gestiamo le emozioni”

Matematica: 10 strumenti compensativi per la scuola primaria [mini-guida]

DSA e matematica: quali sono gli strumenti migliori per compensare eventuali difficoltà? Calcolatrice? Tavola pitagorica? O c’è altro? Una guida per conoscerli e sceglierli.

Bambini e ragazzi con DSA possono incontrare difficoltà in matematica per motivi diversi. Non solo la discalculia, ma anche la dislessia, la disgrafia e la disortografia possono interferire con il calcolo, la risoluzione di problemi e l’apprendimento dei concetti matematici.

Per esempio, c’è chi confonde numeri graficamente simili (1 e 7, per esempio, oppure 3 e 8), chi sbaglia nel leggere i numeri grandi contenenti lo 0, chi fatica ad imparare le tabelline, chi scrive in modo illeggibile e sbaglia per questo i calcoli, chi sembra non capire il testo dei problemi, e così via… Leggi tutto “Matematica: 10 strumenti compensativi per la scuola primaria [mini-guida]”

Si impara meglio se il prof è felice

Ragazzi spossati e nervosi, docenti frustrati. Il risultato? Un malessere generalizzato. Gli studenti non imparano, i professori non riescono a insegnare. Spesso è – purtroppo – questa la scuola che conosciamo. E non va. Funziona, invece, quando gli adulti sono allegri, positivi. E non è solo una affermazione dettata dal buon senso. Ora sono le neuroscienze a dimostrarlo: dobbiamo andare verso le warm cognitions, l’apprendimento “caldo”, per vedere buoni risultati e uscire da un circuito negativo che penalizza tutti.

Il rapporto tra emozioni e  apprendimento è molto stretto” dice Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello sviluppo all’università di Padova, che parla proprio di questo tema al Convegno Erickson “La qualità dell’inclusione scolastica e sociale”, in corso a Rimini. “Oggi la scuola sembra una corsa alla sopravvivenza. Ma ciò che noi viviamo a livello fisico innesca entrambi i network cerebrali. Mentre imparo sento un’emozione, di gioia o di angoscia, che mi resta impressa… Leggi tutto “Si impara meglio se il prof è felice”

Trilussa, 10 poesie brevi e fulminanti

Il 26 ottobre del 1871 nasceva a Roma il poeta e scrittore Trilussa, pseudonimo anagrammatico di Carlo Alberto Salustri (salustri – trilussa), celebre per i suoi versi in dialetto romanesco e per lo stile satirico e dissacrante degli usi e dei costumi della borghesia e della piccola borghesia della sua epoca.

Le prime pubblicazioni di Trilussa, prevalentemente sonetti, risalgono agli anni intorno al 1890, soprattutto sul quotidiano romano Il Messaggero, col quale collaborerà per molti anni. La prima pubblicazione libraria è del 1889: “Stelle de Roma. Versi romaneschi”. Seguiranno poi moltissime raccolte tra cui “Quaranta sonetti romaneschi” (1894), “Favole romanesche” (1901), “Sonetti romaneschi” (1909), “Omini e bestie” (1914) e il celebre poemetto “La vispa Teresa” (1917). Durante gli anni del fascismo Trilussa non solo non prese mai la tessera del partito fascista, ma riuscì a non subire conseguenze per il fatto di dichiararsi sempre non-fascista (pure se mai si dichiarò esplicitamente antifascista) e pur non mancando mai tuttavia, neanche durante il regime, di continuare a satireggiare il potere così come la cieca obbedienza del popolo…
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Piccolo Principe di Germana Bruno

Ѐ piccolo il mio mondo e ci sto soltanto io,

non parlo o ti confondo con strano chiacchierio,

saltelli e gesti strani col corpo e con le mani e fisso su qualcosa lo sguardo mio si posa,

ti chiedi cosa penso, ti sembro senza senso.

Son alte e forti mura Costruite intorno a me,

ti faccio un po’ paura, non sono come te.

Ѐ un altro mondo il mio e tu non riesci a entrare diversa lingua ho io e tu non sai capire… Leggi tutto “Piccolo Principe di Germana Bruno”

La storia. Da «dis-tutto» a ingegnere informatico. Giacomo: «Ora cercare strade nuove»

C’è speranza anche per chi non è un genio delle tabelline. Lo dimostra la storia di Giacomo Cutrera, bresciano 29enne, che in terza media scopre di essere dislessico, discalculico, disortografico e disgrafico e oggi è ingegnere informatico ed esegue operazioni complicatissime per progettare macchinari per l’industria tessile.

«Sono riuscito a dare un nome alle mie difficoltà soltanto nel 2002 – racconta Giacomo, che è stato vice-presidente dell’Associazione italiana dislessia – un periodo in cui si conosceva ancora poco di queste problematiche legate all’apprendimento. Per me è cambiato tutto: mi sentivo una vite dentro una scatola di chiodi». Questo fino al giorno in cui l’insegnante di matematica, anziché usare il martello è passata al cacciavite… Leggi tutto “La storia. Da «dis-tutto» a ingegnere informatico. Giacomo: «Ora cercare strade nuove»”

«Sono dislessico e faccio il maestro»

La dislessia forse funziona come nella vita. Si impara sbagliando. La riuscita dipende molto dagli “errori” che sono stati commessi prima di trovare la strategia vincente.

Dal 3 al 5 novembre, a Rimini si tiene il convegno organizzato dal Centro Studi Erickson “La qualità dell’inclusione scolastica e sociale”. Al centro dei temi del convegno anche i disturbi specifici dell’apprendimento ed il ruolo degli educatori. Tra i relatori Filippo Barbera, 30 anni. Maestro dislessico, disgrafico, disortografico e discalculico. Nel 2011, incomincia la sua carriera di insegnante.

Nel marzo del 2012 si laurea con lode in Scienze della Formazione Primaria presso l’Università di Padova. Nel dicembre del 2013 acquisisce il Master di II livello in Psicopatologia dell’apprendimento e nel novembre del 2015 si specializza, con il massimo dei voti, nel Metodo Montessori. Da oltre cinque anni svolge un’intensa attività di studio sui DSA e di sensibilizzazione nelle scuole del territorio nazionale. Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo “Un’insolita compagna la dislessia” al quale segue, nel 2012, la guida “Con-pensare i DSA”, manuale disponibile anche gratuitamente on-line… Leggi tutto “«Sono dislessico e faccio il maestro»”

Quadro iniziale PEI e PDF

In questo spazio troverete una raccolta di Pei (piani educativi individualizzati) che possono essere utilizzati come spunto per successive redazioni.

Ricordiamo che senza una corretta analisi della situazione di partenza , senza osservazioni partecipate e non, senza test individualizzati, insomma senza una diretta conoscenza dell’alunno, non esistono Pei e programmazioni valide. Per dare a ciascun docente questo tempo di conoscenza dell’alunno, infatti tali documenti si consegnano a novembre.

Prendetevi tutto il tempo che occorre per conoscere il vostro alunno, basatevi su tutte le prove di ingresso possibili, indagate la sua unicità e laddove necessario chiedete al Dirigente scolastico più tempo, non ve lo si può negare soprattutto se non siete in servizio dall’inizio dell’A.S… Leggi tutto “Quadro iniziale PEI e PDF”

Sono studente anche io

Ironia e anche una certa dose di disincantato divertimento: è senz’altro la cifra giusta, per ottenere grande visibilità, quella scelta per il video Sono studente anche io, scritto e diretto dall’ex studentessa universitaria sorda Claudia Porcu, con la collaborazione della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Sassari, iniziativa voluta per sensibilizzare i cittadini sulle difficoltà non indifferenti vissute da uno studente sordo nel frequentare le lezioni universitarie… Leggi tutto “Sono studente anche io”