Assenteisti seriali e 700mila aspiranti supplenti: alla scuola non serve una riforma ma una rivoluzione


C’è un filo rosso, nemmeno troppo sottile, che lega il prode professore di Lodi che mentre scaldava la cattedra di diritto di un paio di istituti della bassa padana, esercitava contemporaneamente la professione di avvocato in quel di Santo Stefano Calabro (Vibo Valentia) e l’esercito dei 700mila precari – 400mila in più rispetto alla media degli scorsi anni – che sta facendo domanda per qualche ora di supplenza per il prossimo anno scolastico.

C’è e non solo perché in entrambi i casi si legge in filigrana la parola ingiustizia. Ma perché la fame spropositata per lavori da fame di chi nella scuola – meglio: nel mondo del lavoro – ancora non ci è entrato è tale anche per gli scandalosi abusi e privilegi di una quota non marginale di persone che in quel mondo ci sono dentro, e ci sguazzano a proprio piacimento…

Fonte: Linkiesta.it
Leggi l’articolo completo su: Linkiesta.it

Lascia un commento

Nome *
Email *
Sito web