Chiara Saraceno: «La buona scuola è aperta anche d’estate»


«Siamo un Paese polveroso, pigro, pieno di preconcetti, incatenato all’antico… Eppure…». Ogni tanto circola qualche buona idea. «Le dirò: per me, tenere aperte le scuole d’estate è molto più di una buona idea. Io ci trovo proprio qualcosa di rivoluzionario».

Il ministro della Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli, ci sta lavorando. 
Non se ne farà nulla, ovviamente, per quest’anno. Ma parlarne adesso, in pieno luglio, può aiutare a far comprendere meglio gli straordinari vantaggi del progetto.

(Quando il dibattito si fa moderno, Chiara Saraceno c’è: celebre filosofa e sociologa, importanti i suoi studi sulla famiglia, sulla questione femminile, sulla povertà e le politiche sociali. Mai scontata, non fa sconti; entra nelle polemiche e ci resta. Rigorosa, affilata, coinvolgente)…

Fonte: Io Donna
Leggi l’articolo completo su: Io Donna

6 thoughts on “Chiara Saraceno: «La buona scuola è aperta anche d’estate»

  1. Alessandra C. 10 Luglio 2017 at 9:17

    Bellissima idea la scuola estiva, se quella invernale fosse a posto. Abbiamo scuole che cadono a pezzi (con tetti e cisterne in amianto), materiale richiesto alle famiglie perché a scuola troppe volte manca anche il minimo, insegnanti di sostegno con sempre meno ore a disposizione per aiutare i ragazzi diversamente abili, che sono letteralmente abbandonati a se stessi! Per non parlare dei ragazzi con difficoltà di apprendimento, con bisogni educativi speciali o plus dotati, che pochissimi docenti sono in grado di seguire correttamente, appesantendo le famiglie con costi esosi per le ripetizioni che spesso non possono neppure permettersi. Grande Fedeli, ma cosa ne dice di risolvere prima qualche problema più importante???#MinistraFedeli #BuonaScuola

  2. lucia 10 Luglio 2017 at 13:48

    La signora psicologa non è mai entrata in una scuola,non dico in estate ma a giugno,scuole senza verde e con finestre bloccate,senza saracinesche e con 30 persone.Ma che stai a dire,gente che si crede illuminata!

  3. Gregorio 10 Luglio 2017 at 16:27

    Chiara Saraceno ha tante competenze e tanti titoli ma non conosce la scuola e la sua legislazione.

  4. Sergio Buschi 10 Luglio 2017 at 19:46

    PEr fare un bene alla scuola dovremmo toglierla dal potere poitico che queste persone indirettamente hanno, la loro visione è totalmente astratta, idilliaca, irreale, ottusa quanto beata e serena nel proprio dogmatismo. Oltetutto sarebbe contraddittoria anche dal punto di vista teoretico, ma sarebbe troppo lunga..

  5. Francesco 11 Luglio 2017 at 0:30

    Tanto studiare per arrivare alla sua età e non aver capito proprio niente…

  6. Giuseppe Giuffrida 11 Luglio 2017 at 1:15

    Le affermazioni della Saraceno sono del tutto teoriche e prive di qualsiasi aderenza alla realtà scolastica del nostro paese. Le scuole superiori sono aperte e attive fino a metà luglio per gli esami di stato e per i corsi di recupero per i ragazzi con sospensione del giudizio. Gli insegnanti impegnati in queste attività non fanno certo due mesi di ferie, ma ricevono un compenso secondo contratto. In effetti, gli stipendi bassissimi sono compensati (erano compensati) con un maggior tempo libero, infatti agli insegnanti è ricosciuto uno statuto speciale che consente ad un organo, il collegio docenti, di stabilire i tempi delle attività extradidattiche. Del resto, dietro compenso, é possibile reperire docenti disposti ad aprire le scuole anche ad agosto , ma per fare cosa? E con quali studenti? La maggior parte delle strutture scolastiche italiane non sono idonee per attività alternative alla semplice didattica frontale e d’estate diventano dei veri e propri forni crematori. Ma la cosa più sbagliata di questa proposta, che a quanto pare piace alla ministra, riguarda il tempo scuola che si protrae in modo eccessivo. I ragazzi, per uno sviluppo equilibrato della loro personalità, hanno bisogno di vivere spazi e relazioni diverse da quelli familiari e scolastici. Diversamente, sarebbe opportuno pensare a come garantire a tutti pari opportunità per i soggiorni studio all’estero che sono indice di diseguaglianza e discriminazione sociale. Per il resto la scuola può attendere settembre.

Lascia un commento

Nome *
Email *
Sito web