Ipazia, la donna filosofa che credeva nel cerchio: lapidata, fatta a pezzi e bruciata
Alessandria in quel tempo era un crocevia di culture e religioni diverse, siamo infatti all’alba della proclamazione dell’editto dell’Imperatore Teodosio che consacrava il Cristianesimo religione di Stato e vietava i culti pagani. I cristiani dell’Impero d’Oriente avevano adesso l’appoggio del potere temporale e Cirillo, vescovo di Alessandria, era una delle maggiori autorità ecclesiastiche del tempo.
Fulcro del mondo e della cultura tardo antica, la città d’Egitto, dilaniata da lotte fra le tre grandi confessioni religiose, paganesimo, ebraismo e cristianesimo, è al suo tramonto.
In un mondo in cui la forza della ragione si frantuma davanti le sacre scritture, non c’è più posto per Ipazia, accusata di empietà per le sue teorie astronomiche che contraddicono la verità enunciata dai libri sacri, per il non piegare mai la sua libertà di pensare e dubitare alle credenze imposte dal dogma cristiano, per il suo essere donna in grado di insegnare la saggezza dell’agire politico agli uomini…
Fonte: La professoressa.it
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Ipazia non aveva nessuna teoria astronomica “eretica” stando ai documenti che abbiamo. Quella è solo una romanzatura del film sulla sua vicenda senza alcun fondamento storiografico. Ipazia fu uccise “semplicemente” perché pagana, perché i cristiani non accettavano una donna in tali posizioni di rilievo e potere e perché molto vicina al governatore romano di Alessandria che era in quel momento in conflitto con il vescovo della città.
Su quali fonti storiche si basa questa storia?