Invalsi, nelle aule uno sberleffo che fa danni


Ieri pomeriggio ho corretto le prove Invalsi con i miei colleghi, tra l’altro di ragazzi che non sono miei alunni. Non un’attività particolarmente gratificante data la meccanicità dell’operazione, ma eravamo coinvolti tutti e organizzati molto bene, a coppie e con un sistema di turni efficace, così è stato sufficiente lavorare un’ora e mezza condendo il tutto di sano umorismo scolastico. Di contro ho saputo di colleghi che si sono rifiutati di correggere le prove o hanno spinto i ragazzi a boicottarle, come testimoniano sui social le foto di prove con improperi, disegni o amenità consimili. Ho provato rabbia e tristezza.

Siamo d’accordo sul fatto che questo tipo di prove non siano la maniera migliore di valutare il livello degli apprendimenti, ma sono test recenti e senz’altro migliorabili, normalmente somministrati ai ragazzi nelle scuole europee (dove però le valutazioni sono spesso affidate a personale addetto e non ai docenti, proprio per evitare interpretazioni sommarie o compiacenti)…

Fonte: La Stampa
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