Ma lei è sicuro di essersi laureato?


Non ci potevo credere. Glielo ha detto davvero! Grande, Paolo Bonolis! Mio padre, insegnante di lettere classiche in pensione, avrebbe detto, come in una circostanza disse: “Io, al suo posto, non direi di essere laureato, perché si esporrà solo a grandi figuracce”. Quindi, grazie. Grazie a nome di tutti. A nome di chi non ha potuto studiare e mette il condizionale nelle ipotetiche ma un pensiero, alla fine, lo esprime. Grazie a nome di chi ruba le ore al sonno perché ha un concorso che non può fallire e deve mandare avanti una famiglia. Grazie a nome di chi ammira la cultura del saper stare al mondo e si batte perché altri arrivino ad esprimere la propria.

Grazie a nome di tanti bravi giovani che conosco, che della loro laurea ci hanno fatto tappezzeria di lusso, con il logo della Repubblica Italiana, e lavorano nei call center. Grazie, ancora, a nome di chi un titolo ce l’ha (e anche la cultura, visto che non sono la stessa cosa) ma per emergere deve lasciare il nostro Paese perché viene sempre dopo il Salvatore di turno…

Fonte: Stefano Centonze
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