Sempre più scatenati i Grammar Nazi, i cacciatori di errori ortografici sul web


Era il 1989 e Nanni Moretti rifilava due manrovesci alla giornalista che lo intervistava, colpevole di averlo travolto di frasi fatte e poi di aver concluso il suo ragionamento con un kitsch e un cheap. Il film è Palombella Rossa e l’attore grida, calottina in testa: «Ma come parla?! Ma come parla?! Le parole sono importanti!».

Moretti antesignano dei Grammar Nazi: non c’è sito, non c’è pagina Facebook che non rimandi a quella scena girata su una piscina-set delle Terme di Acireale. Chi sono i Grammar Nazi? Si aggirano sulle pagine dei social network, strenui difensori della purezza della lingua italiana contro le contaminazioni linguistiche, i neologismi spericolati, la sciatteria verbale. Men che meno sono disposti a sopportare errori di grammatica o di sintassi…

Fonte: Il Secolo XIX
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