“Prof, l’anno prossimo ci sarà?” “Speriamo, ragazzi”. Il post di Simone: “Noi precari sempre con un nodo alla gola”


Professore precario

Giugno, a scuola è tempo di saluti. Ci siamo passati tutti. Chi non lo ha fatto da adulto, da docente, magari di materie giuridiche, lo ha certamente fatto da studente. Simone Stabilini è un docente, e ha salutato i suoi studenti a suo modo, riproducendo questo saluto su facebook. Lui è un precario, anzi un precarissimo. Impossibile, quindi, rivolgersi ai ragazzi con un arrivederci. Forse c’è un percorso che continuerà, forse si chiuderà qui. Ci è piaciuta, questa lettera, incontrata per caso nei social. Ed è per questo che la pubblichiamo, pensando a tutti quei docenti che stanno per concludere un anno, che non hanno lesinato il proprio impegno e che non hanno certezza di poter rivedere i propri studenti. È capitato anche tanti anni fa ad alcuni dei nostri prof. Grazie a tutti loro!

E’ finita. Anche quest’anno è finita.

Mi avete chiesto, scanzonati, l’altro giorno: “Prof, è felice di non rivederci più?”. Ma si vedeva che stavate scherzando…
Io ho mascherato con un sorriso quel misto di amarezza e speranza che mi accompagna alla fine di ogni anno scolastico, e vi ho detto “Ma che dite?”.
Non è facile, per i professori come me – precarissimi e chissà ancora per quanto – spiegare la sensazione che alla fine di ogni anno scolastico ti coglie. Non è facile.
Alla fine pensi che se avessi avuto più tempo, avresti potuto fare questo, e quello, e quell’altro, ma quel tempo non ce l’hai e non lo avrai più. Pensi che ti sarebbe piaciuto dire “Arrivederci, ragazzi, ci vediamo a Settembre”, e invece non puoi farlo, perché non lo sai, a Settembre, cosa succederà.
E pensi che ogni benedetto anno non hai modo di rispondere alla domanda degli studenti: “Prof, ma l’anno prossimo ci sarà ancora lei?”, e così dici: “Speriamo, ragazzi, speriamo…”…

 

Fonte: Avvocati Rando Gurrieri

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