Nella cosiddetta “casa degli stati membri” sono presenti due organismi che si riuniscono e lavorano a Bruxelles, hanno nomi simili ma sono differenti per alcuni aspetti sostanziali: il Consiglio europeo ed il Consiglio. La necessità di avere due organi deriva dal fatto che l’Unione europea individua e concorda questioni che richiedono soluzioni a livello non solo di ogni singolo stato, ma a livello europeo. Per questo nel Consiglio europeo si riuniscono i presidenti ed i primi ministri in “vertici”(almeno quattro all’anno) che definiscono le priorità e gli orientamenti dell’Unione.
Il Consiglio invece negozia e vota la legislazione, dando seguito alle indicazioni dei leader che fissano le priorità ed orientano le strategie per il futuro.
Alla base del lavoro dell’Unione vi è la collaborazione. Il presidente del Consiglio europeo, attualmente Donald Tusk, ex presidente del Consiglio dei ministri della Polonia, prepara e presiede il Consiglio europeo, di cui fa parte anche il presidente della Commissione europea che espone ai leader il suo punto di vista sulle questioni poste all’ordine del giorno.
Nel giugno 2014 il Consiglio europeo ha definito le grandi questioni che l’Europa dovrà affrontare fino al 2020, un’ AGENDA che prevede cinque campi di azione per il cambiamento: un’Unione per l’occupazione, la crescita e la competitività; un’Unione che responsabilizza tutti i cittadini e li protegge; un’attenzione all’energia ed una politica lungimirante in materia di clima; un’Unione di libertà, sicurezza e giustizia; l’Unione come un attore forte sulla scena mondiale.
I lavori vengono sempre programmati tranne nei casi di criticità impreviste, i recenti avvenimenti nel mondo hanno imposto ad esempio la trattazione di problemi come la crisi migratoria e dei rifugiati, gli attentati terroristici ed il referendum con cui i cittadini del Regno Unito hanno deciso di lasciare l’Unione.
Monica De Carolis è una docente di lettere che lavora attualmente come collaboratrice della dirigenza scolastica di un istituto comprensivo di Trieste. Durante la sua carriera lavorativa ha ricoperto diversi ruoli organizzativi in scuole della Liguria, del Lazio e del Friuli Venezia Giulia, come referente di progetto, come funzione strumentale e come tutor per le attività laboratoriali nei corsi di formazione per docenti neoassunti. Ha conseguito un master ed un corso di perfezionamento sul ruolo dirigenziale e la governance nella scuola ed un master sul ruolo dirigenziale e la leadership. Ha svolto attività di volontariato nel sindacato, di recente ha partecipato a diversi corsi di aggiornamento sulle innovazioni legislative nella scuola e sulle tematiche inerenti la formazione del middle management. È autrice del saggio “Dal PEI al PTOF – Un percorso completo” pubblicato da Artedo.