A scuola di Intelligenza Emotiva - Camera dei Deputati

Anno 2019 si riparte!


Anno nuovo, vita nuova!!!”, per ripartire, per rimotivarsi e affrontare le vivacità delle nostre comunità studentesche, le novità normative continue che si ritiene opportuno inserire per governare il sistema complesso dell’Istruzione nel nostro Paese.

E allora, Auguri a tutte e a tutti i Discentes della nostra Rivista,  cui auguriamo un 2019 che permetta loro di veder realizzati tutti i loro sogni professionali e personali, a tutti i collaboratori e redattori, ai nostri lettori,  a tutti i docenti e operatori della scuola e agli studenti.

Oltre agli Auguri, un ringraziamento alla Prof.ssa Rosalia Rossi che ha accolto l’invito a collaborare e coordinare insieme a me la pubblicazione della nostra Rivista.

Abbiamo scelto, per questo primo numero del secondo anno della rivista, la metafora dell’anno nuovo per raccontare il tema “La scuola che vorrei”, per dare voce ai docenti, agli studenti che colorano le nostre scuole di creatività, di passione, di impegno necessari per proiettarci insieme e con consapevolezza verso traguardi sempre più avanzati, più impegnativi, più suggestivi, se riusciamo a viverli come sfida verso il futuro.

E’ stato un piacere quindi leggere i contributi arrivati da tutta Italia e abbiamo dato la precedenza a una lettera di un’alunna che chiede a Babbo Natale di poter continuare a studiare con la sua maestra e all’intervista di uno studente al gruppo di  Lecce “MaBasta”, per far conoscere le brillanti iniziative degli studenti del Costa Galilei contro il cyberbullismo. Non potevamo non dedicare un ricordo al giornalista- studente Antonio Megalizzi che ha inseguito il sogno di Adenauer e Spinelli per un’Europa capace raggiungere l’obiettivo di tenere i Popoli  Uniti nella Diversità”.

La scuola che vorrei” non necessita di nuove leggi, di nuove norme, come spesso ci si affanna da anni a livello istituzionale, ma della deontologia e la passione dei docenti, che non manca in tantissimi e moltissimi e dell’impegno degli studenti che devono cogliere la centralità del loro ruolo e l’importanza del loro studio e del loro impegno per proiettarsi con competenza verso traguardi sempre più ambiziosi ed esaltanti se vissuti con entusiasmo, consapevolezza, intelligenza e creatività.

La scuola che vorrei necessita di cooperazione tra docenti e di una didattica cooperativa, necessita di progettualità capace di dare “senso all’esperienza”, attraverso “un’esperienza di senso”, per fare acquisire l’importanza dell’essere scuola e comunità e comunità aperta ai valori e non chiusa nelle sue paure.

Artedo ed il suo Presidente Dott. Stefano Centonze, che ringrazio anche come editore della nostra Rivista, da anni si battono perché si dia maggior peso e significatività all’educazione delle emozioni e allo sviluppo dell’intelligenza emotiva e lo scorso 20 dicembre presso la Camera dei Deputati è stato presentato il suo libro “A scuola di intelligenza emotiva” e sollecitato una proposta di legge per l’introduzione nel curricolo obbligatorio di un’ora da dedicare allo sviluppo dell’intelligenza emotiva. Ne abbiamo tutti grande bisogno per arricchire le nostre Comunità di sorrisi, di ambizioni, di consapevolezze e di traguardi.

Auguri e Felice 2019 !

Lascia un commento

Nome *
Email *
Sito web