ASL: molto di più di una semplice alternanza

di Silvia Redini

Storia di un viaggio che porta lontano…

13 aprile 2018 – Venlo – Provincia di Limburg – Olanda: i laboratori di cucina  della gildepleidingen hotelschool sono  affollati, gli studenti olandesi da oggi lavorano con un gruppo di studenti italiani; nessun imbarazzo, si conoscono già e la sincronia della cucina appare perfetta a chi la osservi. L’inglese viene talvolta interrotto dall’olandese e dall’italiano, ma non importa: la cucina unisce e la voglia di lavorare insieme passa sopra ogni barriera linguistica.

Nella scuola c’è un bar e un ristorante aperto al pubblico: persone di ogni età vengono lì perché in Olanda la scuola è davvero una porta sul mondo, senza barriere. Stamani c’è qualcosa di nuovo nell’aria, un’atmosfera vibrante  e stimolante. I clienti guardano incuriositi i nuovi ragazzi che in sala si muovono con disinvoltura e professionalità, non parlano olandese ma in Olanda tutti sanno l’inglese.

Nella hall della grande scuola c’è un tavolo: una redazione itinerante di ragazzi del liceo linguistico e classico intervistano il pubblico che passa da lì, studenti, docenti, personale esterno che va e viene, vogliono sapere tutto di quella scuola. Ne uscirà un articolo… forse o un video o… work in progress.

La gente si ferma, risponde, i docenti in disparte osservano: i ragazzi si muovono bene, sanno coinvolgere, hanno softskills, competenze relazionali e comunicative, sono una fucina di idee. Ma soprattutto si divertono!

Così si fa l’Europa!

Le cose non nascono mai per caso: due anni fa l’istituto superiore di istruzione di Barga (LU),  che comprende una scuola alberghiera, un istituto tecnico-chimico,  un Liceo linguistico, classico e delle scienze umane, ha iniziato una collaborazione con la scuola  Gildeopleidingen di Venlo (Olanda) per realizzare un importante evento nell’ambito di Euhofa, associazione mondiale che si occupa di formazione nel settore  della ristorazione e ospitalità alberghiera: l’obiettivo a medio termine era la realizzazione di una cena di gala con ospiti internazionali.

L’incontro ha dato l’opportunità di  creare una rete di condivisione che, a partire dall’obiettivo specifico di cui sopra, si è trasformata in un laboratorio a cielo aperto per lo scambio di buone pratiche soprattutto nell’ambito dell’alternanza  intesa come parte integrante del percorso formativo di ciascun studente.

Tutto ciò  ha permesso  un’implementazione e un miglioramento dei percorsi di alternanza nei tre settori di istruzione presenti nell’Isi .

Prima di questo gli  indirizzi procedevano a velocità diverse: il professionale con modalità già definite, numerosi contatti con il territorio e esperienza maturata sul campo,  il tecnico-chimico in sinergia con le grandi aziende del settore mentre il liceo si affacciava timidamente a esperienze di asl con modalità per lo più esecutive  o di osservazione, vissute non sempre con lo spirito giusto sia da docenti, studenti e famiglie.

In questo contesto è arrivata la L.107 che ha reso obbligatorie le ore di asl nel  triennio delle superiori.

Era necessario cambiare il tipo di approccio all’asl per tutti gli attori coinvolti: studenti, docenti, famiglie, aziende  e cominciare a percepirla come momento fondamentale di crescita personale e professionale per ogni studente con finalità anche vocazionali per una  costruzione consapevole del progetto di vita.

Difficile un cambio drastico di mentalit, difficile imporre senza condividere nel profondo le motivazioni che hanno portato a ciò: il professionale e il tecnico già ben avviati, hanno preso spunto dall’esperienza olandese per migliorare le proprie e hanno contemporaneamente accompagnato i licei in questa direzione.

La stretta collaborazione con la scuola olandese, la condivisione di pratiche per loro già consolidate ci ha permesso  di vedere chiaramente qual era lo scopo da raggiungere

Quella era la metà: esperienze in grado di formare il ragazzo a 360°.

Quella era la via! Non mera imposizione di legge e fredda esecuzione di compiti assegnati ma reale percezione del valore dell’azione attraverso un viaggio esperenziale

Quello era il metodo! Prendere spunti da esperienze innovative  già consolidate adattandole al nostro contesto con la forte convinzione  del valore intrinseco di ciò che si stava per realizzare.

Una scommessa a tutti gli effetti e un rischio da correre nell’ottica del cambiamento.

Come realizzarlo nel concreto, come diffondere a tutti gli attori questa consapevolezza?

Con il metodo della disseminazione a gradi: dal ristretto gruppo di docenti che per primi si sono trovati coinvolti nel progetto iniziale, al collegio intero,  al coinvolgimento diretto degli alunni ecc.

Un percorso irto di difficoltà anche organizzative, gestionali, logistiche, culturali  che non ha impedito di trovare soluzioni ad hoc, coinvolgere le famiglie e sensibilizzare il territorio.

Fondamentale, in questa fase, da una parte il supporto di Anpal che ha affiancato la scuola nella pianificazione strategica delle attività e dall’altra la condivisione delle buone pratiche realizzate nel sistema olandese.

Due punti di riferimento che hanno dato valore aggiunto ai percorsi, anche  a quelli liceali, più lontani “culturalmente” e legati al valore teorico delle discipline.

Non sono state solo realizzazioni di esperienze settoriali (una/due settimane di lavoro in Italia e in Olanda in contesti ormai diventati familiari), non si è trattato di mera esecuzione di ore di asl necessarie per essere ammessi all’esame di stato e nemmeno di semplici abbattimenti di coscienze nazionali.

E’ diventato  molto di più: la percezione di  questa esperienza come un accrescimento sul campo, come una possibilità di testare le proprie competenze specifiche e implementare quelle relazionali, sviluppare un atteggiamento proattivo, adattarsi ad altri contesti, creare e far crescere relazioni, aprirsi al mondo, mettersi alla prova, diventare protagonisti della propria formazione, percepire che scuola e mondo del lavoro non sono divisi ma  si intersecano e si fondono reciprocamente.

Questo hanno sperimentato i ragazzi che hanno preso parte agli scambi (tre periodi  ad oggi).

In questo modo la percezione della ratio dell’alternanza tra i vari attori è cresciuta passo dopo passo e non è stata vissuta come imposizione ma come reale opportunità di crescita in cui è doveroso spendere energie.

Queste esperienze hanno aperto altre strade  anche nelle pianificazioni di percorsi da realizzarsi nel nostro territorio: cambiando l’approccio di base tutto viene visto con altra ottica e la sinergia degli attori coinvolti garantisce il valore aggiunto all’esperienza.

I licei , in particolare, hanno messo a disposizione le loro peculiari competenze, prendendo suggerimenti dai colleghi del professionale e tecnico per quanto riguarda le modalità di realizzazione, hanno messo in campo creatività e capacità proattiva, hanno sviluppato soft skills e messo in essere attività innovative che opportunamente pubblicizzate, hanno dato ulteriori spunti per attività future.

Una propagazione  di idee e progetti che arricchisce il database dei percorsi attivati o da attivare.

Un viaggio ancora in corso con  continui aggiustamenti, rimodulazioni ma con una chiara direzione .

Siamo in Olanda in questo momento: i ragazzi del Liceo e del professionale stanno mettendo in campo tutte le loro competenze  e sono inseriti in contesti di lavoro; i docenti stanno pianificando il proseguo di questa collaborazione che ha portato molto più lontano del previsto.

Dal prossimo anno sarà coinvolto anche il Liceo delle Scienze Umane: durante  una visita ad una scuola primaria si sono creati i presupposti per una collaborazione da svolgersi nella primavera del 2019.

Perché da cosa nasce cosa e le cose non nascono mai per caso.

Il sistema olandese, aperto al contesto economico del territorio e attento alla personalizzazione del curriculum di ogni studente  offre interessanti spunti per il miglioramento della nostra offerta formativa: non tutto può essere attuato naturalmente ma dal confronto nascono idee per il miglioramento continuo.

Da noi  è diverso, ma adattare e migliorare è possibile, crederci è la condizione di partenza: non chiudersi di fronte alle novità ma cercare di capire in che modo possano diventare risorsa per la formazione.

L’Europa va in questa direzione. E’ necessario seguirne la scia.

Solo così i nostri ragazzi non perderanno il passo!

 

 

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