Valutare il dirigente

di Alfredo Lanzone

Valutare un dirigente è sempre difficile, soprattutto in realtà ed in contesti particolari, soprattutto in quelle scuole alle prese con i mille problemi di tutti i giorni.

Tra “i meandri” burocratici però la legge 107/2015 e precisamente i commi 93 e 94 mettono in luce alcuni criteri importanti per cominciare ad instaurare anche a livello culutrale il concetto di valutazione vista in funzione di miglioramento del sistema scolastico.

Tutto partì con il dpr 80 del 2013 che evidenziò l’importanza per le scuole di “rendersi conto” e “rendere conto” dei suoi processi educazionali. Grazie a questo decreto la scuola è entrata finalmente  in un’ottica di valutazione dei suoi processi organizzativi e valutativi sia da parte dei docenti che dei dirigenti.

I commi 93 e 94 della legge 107 non hanno fatto altro che riprendere questo “modus operandi” adattandolo alla figura del dirigente incrementando la valutazione sulla performance, sul valore aggiunto e soprattutto sugli obiettivi ed i risultati da raggiungere per un miglioramento del servizio scolastico.

Cosa andiamo a valutare di un dirigente scolastico?

In primis le competenze gestionali e organizzative, la correttezza, la trasparenza, la valorizzazione dei meriti del personale d’istituto, il contributo al miglioramento del successo formativo e scolastico degli studenti e la direzione unitaria della scuola (promozione e collaborazione tra i diversi componenti della comunità scolastica).

La valutazione del dirigente scolastico sarà effettuata annualmente dal direttore dell’Ufficio scolastico Regionale con il supporto tecnico dei nuclei regionali di valutazione.

Ogni nucleo si compone di un dirigente tecnico, amministrativo o scolastico in funzione di coordinatore, e due esperti in possesso di specifiche e documentate esperienze in materia di organizzazione e valutazione. Deve sempre essere prevista la presenza di almeno un dirigente scolastico. Alla valutazione positiva sarà legata la retribuzione di risultato, mentre il mancato raggiungimento dei risultati per 2 anni consecutivi comporterà la messa a disposizione in base alla direttiva 36 del 2016. La stessa direttiva recita anche che: la valutazione del Ds è rivolta particolarmente alle azioni riconducibili al perseguimento delle priorità e dei traguardi previsti nel RAV e nel PdM dell’istituzione scolastica. Gli obiettivi che ogni Dirigente scolastico deve raggiungere sono definiti all’atto del conferimento degli incarichi.

Nella formalizzazione degli incarichi, il Direttore dell’USR di riferimento si avvale di apposite funzioni disponibili nella piattaforma SIDI, per acquisire le priorità individuate nel RAV, al fine di predisporre, aggiornare e integrare i provvedimenti d’incarico dirigenziale. Il risultato conseguito è definito con una delle seguenti espressioni: “pieno raggiungimento”, “avanzato raggiungimento”, “buon raggiungimento” ovvero “mancato raggiungimento degli obiettivi”. Il contingente ispettivo del  Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) conserva anche un altro elemento importante per i dirigenti che è il “Portfolio Ds”. Questo strumento rappresenta un supporto per lo svuluppo professionale dei dirigenti stessi che raccolgono e mettono a disposizione i documenti significativi del proprio operato con particolare attenzione all’autovalutazione e alla valutazione.

Il dirigente scolastico diventa così parte integrante di un miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche. La sua azione dirigenziale verrà valutata in funzione dei risultati raggiunti nell’area in cui opera (comma 4 Dpr80/2013).

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