“Rosso come il cielo” e la necessità di buoni insegnanti


Mirco è il protagonista di “Rosso come il cielo”, un film uscito nel 2007, che racconta la toccante storia di un ragazzino che partendo dalla tragedia che gli ha segnato la vita, riesce per sè a costruire pian piano un mondo interessante e alternativo, in un modo così originale da segnare poi in maniera decisiva il resto della sua vita.

Poco più che bambino Mirco perde, infatti, la vista mentre gioca in casa e questo negli anni ’70, periodo in cui l’Italia aveva ancora istituti separati dalle scuole per ciechi e sordi, comporta il suo allontanamento dalla famiglia e il trasferimento in un collegio genovese dove deve continuare gli studi suo malgrado.

Non può più vedere il mondo circostante così come lo aveva conosciuto ma questo diventa per Mirco motivo per cominciare a sperimentarlo e sentirlo con gli altri sensi, l’udito in particolare, ma non solo. Un percorso difficile ed ostacolato dalle autorità del collegio, a cui Mirco si oppone in maniera ribelle e decisa. Nella scoperta guida anche i compagni di scuola che invitati da lui a registrare suoni e storie cominciano a sentire e produrre esattamente ciò che vogliono trasmettere agli altri, in un gioco di eco, suoni e sperimentazioni che nutre e rinfresca la loro fantasia…

Fonte: SSPIG
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