Una finestra sull’Europa: la L.107/2015

di Rosalia Rossi

L’Europa ha il compito di incoraggiare il miglioramento dei sistemi nazionali di istruzione e formazione mediante strumenti complementari a livello europeo. La cooperazione politica in tale settore, ha contribuito a definire le riforme nazionali dei sistemi di istruzione e formazione permanenti, la modernizzazione dell’ insegnamento superiore e la qualificazione di strumenti europei capaci di favorire la qualità, la trasparenza delle qualificazioni e la mobilità nel settore dell’ istruzione e della formazione. Interpretare l’educazione – istruzione in una dimensione europea, significa ritenere una serie di caratteristiche e capisaldi comuni a tutti i sistemi scolastici europei, pur rispettando le loro specificità e differenze, per sostenere il raggiungimento da parte del cittadino europeo, delle competenze chiave per l’ esercizio della cittadinanza attiva.

Nel marzo 2010, il Consiglio Europeo ha approvato una nuova strategia, denominata “Europa 2020”, che definisce gli obiettivi da raggiungere nel decennio successivo e individua tre  priorità generali che sono: una crescita intelligente, che prevede lo sviluppo di un’ economia basata sulla conoscenza e l’ innovazione; una crescita sostenibile, dove l’ obiettivo è promuovere un’ economia efficiente e competitiva delle risorse; una crescita inclusiva, che mira ad innalzare il tasso di occupazione favorendo la coesione territoriale e sociale. Vengono, inoltre, individuati dei criteri di riferimento europeo o benchmark di eccellenza, per monitorare i progressi e sostenere il raggiungimento degli obiettivi delineati. I benchmark evidenziati nel documento “Europa 2020”  sostengono la partecipazione degli adulti ad un apprendimento permanente (lifelong learning); il miglioramento dei risultati nelle competenze di base (lettura, matematica e scienze) fornendo raccomandazioni al fine di  migliorare il tasso di alfabetizzazione in tutta l’ Unione; l’ innalzamento della percentuale delle persone in possesso di un diploma superiore; la riduzione dell’ abbandono scolastico dei giovani , rafforzando la prevenzione e stabilendo una più stretta  cooperazione tra i settori generali e professionali e l’ accesso equo generalizzato dei bambini all’ istruzione preprimaria.

Oltre ai benchmark, l’Unione Europea ha stabilito anche cinque obiettivi quantitativi che gli stati membri saranno invitati a tradurre in obiettivi nazionali, definiti in funzione delle rispettive situazioni di partenza, da conseguire entro il 2020. Tali obiettivi si riferiscono al miglioramento del tasso di occupazione, alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, ponendo l’attenzione al miglioramento dell’efficienza energetica attraverso fonti rinnovabili, alle politiche di investimento in ricerca e sviluppo, definendo nuovi indicatori in materia di innovazioni, grazie alla messa a punto di metodi d’ istruzione e di apprendimento specifici, alla riduzione del tasso di povertà ed emarginazione della popolazione. Alla luce di queste considerazioni è stata emanata, da pochi anni, la L. 107/2015 dal titolo “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”. Relativamente all’ apprendimento permanente, la legge definisce obbligatoria, permanente e strutturale la formazione in servizio dei docenti che devono rispondere adeguatamente alle mutevoli esigenze e richieste della società. Anche il D.L.gl. 57/2017 definisce il sistema di formazione e di accesso nei ruoli dei docenti della scuola secondaria, con l’obiettivo di una maggiore acquisizione di competenze e conoscenze.

Per un miglioramento dell’offerta formativa e il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel documento “Europa 2020”, la L. 107 presenta una scuola aperta al territorio, intesa come un laboratorio permanente di ricerca, attraverso anche l’adozione di un Piano Nazionale per la Scuola Digitale(PNSD), al fine di sviluppare e migliorare le competenze digitali degli studenti e guidare la scuola in un percorso di innovazione e digitalizzazione. Attraverso il PNSD si diffondono le nuove tecnologie, si diffonde l’idea di apprendimento permanente e si estende il concetto di scuola da un luogo fisico alla ricerca di spazi virtuali, favorendo una didattica meno trasmissiva e più operativa. A sostegno del successo formativo, per gli alunni che hanno raggiunto livelli parziali di apprendimento, il D.Lgs 62/2017 suggerisce  alle scuole l’ attivazione di strategie che garantiscano il miglioramento dei livelli di apprendimento finali.

Altro obiettivo della L. 107 è quello di garantire il diritto allo studio, attraverso la pubblicazione del D. Lgs 63/2017 che prevede l’attivazione di numerosi interventi a sostegno delle fasce economiche più deboli, attraverso il servizio di trasporto, di mensa, di fornitura gratuita dei libri di testo e strumenti didattici e l’erogazione della Carta dello studente. Per rendere il servizio scolastico di qualità e soprattutto inclusivo, con la L. 107 sono state individuate delle strategie che si esprimono nel Piano triennale dell’offerta formativa, nel Rapporto di autovalutazione, nel Piano di Miglioramento e nel Piano annuale di inclusione. Rispetto alla maggioranza dei paesi dell’Europa Unita, l’Italia continua ad essere in ritardo in termini di formazione e di competenze di base. La nuova L. 107 sarà valutata in base ai risultati concreti che consentirà di raggiungere nei prossimi anni, in termini di conseguimento entro il 2020 degli obiettivi comuni stabiliti a livello europeo, da parte del sistema di istruzione e formazione italiano.

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